giovedì 27 ottobre 2016

Conferenza finale e inizio lavori 2016-2017


Lunedì 24 ottobre Conferenza finale del progetto Giovani sentinelle. Nel bel teatro Puccini di Firenze una rappresentanza di ragazze e ragazzi della Toscana e del Veneto si sono ritrovati per concludere il percorso di educazione alla cittadinanza che li ha impegnati nel corso dell'anno scolastico passato. Accogliente ed ospitale, la platea del teatro non ha posti sufficienti per tutti i giovani che hanno partecipato al settimo progetto della fondazione Caponnetto. Per questo motivo, a malincuore e contro le nostre più radicate convinzioni, abbiamo acconsentito a tenere la Conferenza con una partecipazione ridotta, ripromettendoci da subito di giungere ad un accordo con la Città metropolitana e il Comune di Firenze e con la Regione Toscana che trovi soluzione adeguata per ospitare i giovani che vogliono confrontarsi con chi ha il governo della cosa pubblica, esercizio di cittadinanza attiva che perseguiamo con il progetto.

In apertura Salvatore Calleri, presidente della fondazione Caponnetto, ha salutato studenti e studentesse e i loro insegnanti per la costanza e l'impegno nel tenere viva la lezione del giudice padre del pool antimafia, nel voler essere esempio e testimoni di un mutamento nel segno del rispetto delle regole e della democrazia.

Poi ha preso la parola Vittorio Bugli, assessore regionale al Bilancio ma anche con delega alla legalità. Ha ringraziato i ragazzi e le ragazze presenti per il loro impegno, per essere  protagonisti di nel contrastare la mafia e le organizzazioni criminali perché, pur non essendo la Toscana terra di mafia, non mancano tentativi di infiltrazione, tentativi ripetuti che richiedono tutta la nostra attenzione e la nostra cura. In questo senso assume grande rilievo il lavoro svolto a scuola perché offre gli strumenti per capire e per agire.

Cristina Giachi, vicesindaca di Firenze e assessora all'Istruzione, si è invece soffermata sul tema della legalità richiamando ciascuno e ciascuno al rispetto delle regole, al conformarsi a determinati  comportamenti e non ad altri. Occorre sfuggire all'illusione che il rispetto delle norme sia una limitazione alla nostra libertà individuale e, per vincere tutte le nostre resistenze dinanzi a tale illusione, serve riflettere a fondo sul senso della nostra libertà che non è tale se non vi è la libertà dell'altro.

Dopo queste note introduttive hanno preso il via i lavori veri e propri con i giovani dell'istituto Valle di Padova. Prima abbiamo potuto ammirare il bellissimo video che hanno realizzato con la guida del proprio insegnante che denuncia quell'atteggiamento omertoso del voltarsi dall'altra parte. Ragazze e ragazzi con delle maschere bianche che impediscono di vedere ciò che accade intorno hanno usato il linguaggio filmico per richiamarci al dovere di comportarci in modo giusto, di non sfuggire alle nostre responsabilità di cittadini e cittadine. Due di loro con chitarra e fisarmonica hanno accompagnato tre loro compagne che hanno cantato Hallelujah di Leonard Cohen.

L'intermezzo musicale ci ha introdotto nel vivo della Conferenza.

Come già annunciato abbiamo voluto dare un tono più vivace e diretto al confronto: niente più presentazione dei progetti, già fatta in occasione del secondo e terzo appuntamento nelle sale consiliari e provinciali, ma un botta e risposta incalzante. Le domande servono a circoscrivere le questioni, ciò di cui vogliamo parlare, e delle domande sono responsabili e protagonisti ragazzi e ragazze; mentre chi ha il governo della cosa pubblica, chi legifera in Parlamento risponde sulle questioni più importanti sollevate dai giovani.

Per questo motivo abbiamo invitato deputati e senatori, li abbiamo rincorsi per avere un confronto, ma solo in due hanno accettato di confrontarsi: Alessia Petraglia, senatrice e membro della Commissione Istruzione del Senato, e Rosa Maria Di Giorgi, anche lei senatrice e membro della stessa Commissione. Prima del botta e risposta la senatrice Di Giorgi ci ha comunicato che non sarebbe intervenuta per un altro impegno urgente. Così sono stati Alessia Petraglia, Vittorio Bugli e Cristina Giachi ad interloquire con studenti e studentesse.

Umberto Lucentini, giornalista e autore di saggi su Paolo Borsellino e Rita Atria, amico della fondazione, ha condotto il botta e risposta e i giovani presenti in sala hanno incalzato politici e amministratori con domande riguardo gli spazi a scuola e in città.

Abbiamo deciso di tenere al centro questo tema perché è un tema ricorrente nei progetti che le scuole hanno elaborato in questi anni. Senza distinzione di età, di ordine e grado di scuola, ragazze e ragazzi hanno posto con forza l'esigenza di avere dei luoghi per loro, luoghi liberi dal consumo dove potersi incontrare e fare delle attività o semplicemente studiare. Accanto a questa è stata forte l'analoga esigenza di avere degli spazi a scuola, dove studiare anche nel pomeriggio, proporre e realizzare attività laboratoriali.

Le risposte e i chiarimenti sono stati di aiuto e ci auguriamo che il dialogo prosegua serrato e franco.

A dare maggiore respiro al confronto hanno contribuito i giovani delle scuole di Corleone, collegati con il teatro grazie a Skype. Riuniti in assemblea per tutta la mattinata, sono intervenuti sui temi che hanno affrontato quest'anno: come dare visibilità alle scelte e alle produzioni di quella antimafia sociale che ha deciso di investire risorse, lavoro e speranze sulle terre confiscate alla mafia. Il tema è di grande attualità perché le esperienze che crescono in Sicilia e in altre regioni sono certamente da incoraggiare e sostenere in quanto fanno intravedere una possibilità di riscatto, di ridare dignità al lavoro nel rispetto delle norme, di offrire opportunità di vita senza paura dei ricatti mafiosi, nella libertà. A questo tema hanno strettamente legato quello della contraffazione alimentare che costituisce un pericolo per le produzioni sane, a chilometro zero, rispettose dei cicli naturali e dell'ambiente e hanno posto la domanda di quali strumenti disponiamo per contrastarla.

Da politici e amministratori è venuto l'incoraggiamento e la disponibilità, la voglia di discutere e di lavorare insieme.

Ad “interrompere” il dialogo è stato poi il racconto di Umberto Lucentini che ha ricordato la strage di Capaci, il suo lavoro di cronista intervenuto sul luogo appena giunta la notizia in redazione e questa sua testimonianza così viva ha introdotto quella di Angelo Corbo, ispettore di Polizia, che quel 23 maggio occupava il sedile posteriore della terza auto della scorta di Giovanni Falcone. Ascoltare Angelo provoca sempre una grande emozione e la sua narrazione serve a ricordare chi svolge, in silenzio e fuori dalla ribalta, il proprio dovere senza considerarsi un eroe.

La sua storia è divenuta rappresentazione teatrale grazie al lavoro della compagnia Bottega Instabile che ha offerto a tutti un pezzo della messa in scena della vicenda di Angelo.

Queste riflessioni sulla mafia non sono state isolate perché ragazzi e ragazze hanno alimentato il dibattito chiedendo lumi su come combatterla e perché. Anche in questo caso le risposte sono state interessanti: è necessario l'impegno di ciascuno a fare il proprio dovere, a non voltarsi dall'altra parte – come hanno sottolineato ragazze e ragazzi di Padova – a contrastare la mafia, che toglie risorse e spazi di socialità e libertà. Ma questo tema della mafia si lega strettamente a quello delle ricchezze da sottrarre ai mafiosi perché acquisite con la violenza e contro la legge. E qui la fondazione ha voluto ricordare la polemica recente dei finanziamenti alle associazioni che si battono contro la mafia: Domande su quanto costa l’antimafia senza darsi risposta di quanto ci costa la mafia, la corruzione e l’evasione fiscale! Per questo occorre una grande operazione di trasparenza, di rigore e di coraggio del mondo antimafia nel condannare chi approfitta dei finanziamenti per altri scopi.

Una mattinata densa di riflessioni e di sollecitazioni cui hanno contribuito politici e amministratori, e ci piace annotare la disponibilità all'ascolto di Vittorio Bugli fino all'ultimo, trascorsa velocemente e conclusa con tante curiosità da soddisfare per le quali abbiamo dato appuntamento ad insegnanti, studenti e studentesse con il prossimo progetto.

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Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola