sabato 26 marzo 2016

Incontro con le giovani sentinelle di Padova

Incontro con le giovani sentinelle di Padova

Martedì 22 marzo nuova tappa delle giovani sentinelle in Veneto. Nella bella sala della ex fornace Carotta l’assessore alla Partecipazione, Trasparenza, Cooperazione Internazionale Decentramento e Quartieri del Comune di Padova, Marina Buffoni ha dato il benvenuto ad una delegazione di 200 ragazzi e ragazze del Comprensivo Briosco accompagnati dalla vicaria, Fabiola Baldo, che ha porto i saluti anche della Dirigente, Michela Bertazzo, e dalle tante colleghe che insieme con passione seguono i ragazzi e, per questa ragione, vogliamo nominarle tutte: Anna Zen, Patrizia Da Re, Marisa Morosin, De Filippo Annamaria, Alberta Nencini, Antonia Ranieri, Russo Daniela, Eleonora Danieletti, Margherita Bovo, Maria Turcato, Laura Taurino, Anna Spadon e Francesca Agnoletti.

Con loro i compagni e le compagne più grandi dell’Istituto Professionale Valle accompagnati dagli insegnanti Andrea Sarno e Gabriele Toso che hanno porto anch’essi il saluto della Dirigente Lucia Visentin.

Presente anche l’Auser, associazione a noi cara che spesso incontriamo nei nostri percorsi, e il contributo di Gianfranco Vianello è stato, in questo caso, essenziale non solo per l’aiuto tecnico ma anche per la sua passione per il modellismo: i ragazzi hanno potuto apprezzare i modelli di ville venete che non sono in scala ma in proporzione, come lui stesso ha voluto precisare, esposti in sala. Un lavoro meticoloso e bello e per questo abbiamo invitato le scuole ad ammirarlo.

Per la buona riuscita della giornata un ringraziamento va a Licia Serpico, responsabile scuola per il Veneto della nostra fondazione, insieme a Lidia Pege, referente per i rapporti con gli enti locali, e Francesca Vian per i rapporti con le scuole di Padova.

Ha partecipato all'incontro anche una rappresentanza di genitori.

Un ringraziamento particolare va agli agenti di Polizia, Eugenio Rampazzo e Stefano Agostini, che hanno approfondito, nei mesi successivi al primo incontro, il tema scelto dai ragazzi del Briosco sul bullismo, cyberbullismo e cyberstalking.

Un altro approfondimento è stato curato dall’insostituibile sostituto Commissario della Polizia di Stato, Gioia Nanni, che ha offerto nuovamente ai giovani del Veneto l'esperienza del progetto OSCAD del Ministero dell’Interno – Osservatorio  per la sicurezza contro gli atti discriminatori http://www.interno.gov.it/it/ministero/osservatori/osservatorio-sicurezza-contro-atti-discriminatori-oscad. Gioia Nanni e i colleghi Ursula Napoli e Riccardo Morelli hanno proposto le riflessioni e i percorsi dell'osservatorio sul tema Social network e cyberbullismo a scuola, la mattina, e ai genitori nel corso di due appuntamenti serali.

Hanno aperto il nostro incontro un gruppo di ragazzi e ragazze del Briosco. Con due cartelli con le scritte “bullo” e “vittima” hanno rappresentato, avvicendandosi nei due personaggi, i comportamenti di entrambi. Altri striscioni chilometrici sostenuti da bambini e bambine, segno del grande lavoro fatto, illustravano pensieri, denunce, comportamenti sbagliati. Con l'ausilio di slide hanno definito chi è il bullo e le persone coinvolte.

Il cyberbullismo, ossia il bullismo online o virtuale è oggi sempre più diffuso con violenze e attacchi continui e sistematici mediante la rete. Il bullo posta foto o video che si diffondono in tutto il mondo e il paradosso del bullo virtuale è che non vede le conseguenze delle proprie azioni e questa sua cecità gli impedisce di porre fine alla sofferenza della vittima. Ragazzi e ragazze sono passati poi ad analizzare le precauzioni da adottare nel mondo della rete globalizzata e alcuni hanno tradotto dall’inglese comportamenti da tenere: non condividere le password o le impostazioni del computer o dello smartphone. Infine sono passati alle proposte:

- volontari o educatori nei parchi pubblici per organizzare giochi, partite e tornei sportivi;

- corsi di musica, teatro e fotografia per non lasciare i ragazzi a casa da soli o in giro ad annoiarsi;

- ciclo di film pomeridiano per discutere insieme con educatori o esperti;

- corsi per aiutare i genitori a capire le difficoltà dei figli;

Possibili «punizioni» per chi non si comporta bene:

- aiutare a tenere puliti i parchi;

- fare dei piccoli lavori di manutenzione negli spazi pubblici  e a scuola;

- aiutare i ragazzi disabili a scuola, nel percorso casa-scuola o in palestra;

- aiutare le persone anziane a portare a casa la spesa o per piccole commissioni.

Poi è toccato ai giovani del Valle. Legalità e territorio: Arcella fare rete per sviluppare buone pratiche di riqualificazione il tema scelto. Hanno esordito parlando del quartiere dove l’espansione edilizia avvenuta negli anni '50 e seguita nel tempo con peculiarità proprie ha ridotto oggi quel pezzo di città ad un area dequalificata, ricca tuttavia di potenzialità inespresse, caratterizzata da un'importante arteria viaria che taglia in due il quartiere ma che comprende alcune realtà urbane di un certo rilievo quali il Santuario dell'Arcella, la vicina stazione ferroviaria, centri di aggregazione di differente natura, aree dismesse o in via di dismissione.

La proposta che i ragazzi hanno avanzato è stata di offrire le loro competenze, in particolar modo con il loro indirizzo fotografico, per disporre una lettura tematica del quartiere grazie alle immagini,  strumenti documentari, ma anche espressioni creative, coinvolgendo la popolazione del quartiere attraverso una serie di attività ed eventi divulgativi, quali mostre e spettacoli. I protagonisti sono i cittadini coinvolti sin dal primo momento in attività laboratoriali mediante interviste e raccolta di testimonianze, come anche la creazione di percorsi condivisi a guida dei ragazzi della scuola.

L'intento è quello di innescare comportamenti positivi, sia negli studenti sia nella comunità, relativi alla cura, al recupero e alla valorizzazione del paesaggio urbano.

Il progetto si articolerà in più momenti a partire dal nuovo anno scolastico 2016-2017 e intende perseguire i seguenti obiettivi:

• promuovere la partecipazione attiva, la rielaborazione delle conoscenze, l'apprendimento e lo sviluppo di competenze attraverso l'iniziativa personale delle capacità progettuali;

• sollecitare la ricerca e l'indagine sul territorio, con particolare riferimento al patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale, ed alle sue risorse;

• sviluppare competenze trasversali e comunicative attraverso linguaggi e tecnologie laboratoriali;

• incoraggiare la nascita di atteggiamenti, comportamenti, proposte e progetti a favore della difesa dei beni storici, culturali ed ambientali del territorio di appartenenza;

• fornire strumenti culturali e tecnici di lettura ed analisi critica del paesaggio e dell'ambiente;

E intende farlo con modalità diverse:

• campagna di documentazione fotografica sul territorio;

• interviste mediante riprese audio/video ad abitanti e figure di rilievo del quartiere;

• partecipazione attiva ad eventi significativi all'interno dell'area;

• restituzione alla cittadinanza mediante esposizioni ed eventi in grado di coinvolgere ampie fasce di popolazione.

Ha preso la parola l’assessore Marina Buffoni ricordando le vicende di Falcone e Borsellino e  come dopo la triste vicenda della loro morte ha portato a un cambiamento nella società civile. Ha ricordato che a seguito di quelle stragi ha preso la decisione, insieme ad altri giovani, di occuparsi di politica. A distanza di tempo il suo impegno è sempre per il bene pubblico e ha anticipato che a giorni nei quartieri saranno visibili dei cartelli che richiamano l’art. 54 della Costituzione:

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Da parte sua, come assessore alla Trasparenza e Corruzione ha elaborato un piano triennale che prevede corsi di formazione ai dipendenti comunali contro la corruzione. In merito alla sua delega al Decentramento ai Quartieri ha messo in primo piano la collaborazione con quelle associazioni che hanno previsto iniziative a favore di giovani e anziani e nel sociale cercando di trovare più spazi per i giovani. Il quartiere Arcella purtroppo ha meno spazi riservati ai giovani, ma ha chiesto di riservare gli spazi della Sala Casetta al parco Piacentino dove si possono fare attività teatrali e incontri formativi, mentre alla Casetta, ex Dazio di  Pontevigodarzere, si può giocare ai giochi di ruolo. Ha continuato esortando i ragazzi a frequentare questi luoghi di aggregazione per limitare il bullismo e vincere la solitudine. Ha ricordato anche il nuovo parco giochi dove gli adulti possono entrare solo se accompagnati da giovani. Ha concluso dichiarandosi disponibile ad invitare i ragazzi e i giovani del Valle ad una seduta del Consiglio comunale per proporre i temi affrontati.

La Fondazione ha sollecitato i ragazzi a cogliere l’invito dell’Assessore a partecipare ad un Consiglio comunale con l'impegno di avere con sé i propri genitori in modo da far toccare loro con mano cosa sia la partecipazione attiva alla vita politica della propria città, convinti come siamo che solo in questo modo potremo dare una svolta positiva al nostro Paese.

Ci fa piacere che l’assessore Marina Buffoni, commentando la giornata, abbia postato nella sua pagina FB: «dalla parte della legalità con i ragazzi con il bullismo e cyberbullismo. L’amministrazione a sostegno di progetti e percorsi solidali nella comunità con regole di rispetto senza deroghe e senza giustificazioni! Evviva le sentinelle della legalità».

Gesto di buon auspicio e ci auguriamo che dopo i primi anni di incomprensioni possa portare quei frutti essenziali di confronto e collaborazione.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 24 marzo 2016

Incontro a Porto Tolle (RO)

Incontro a Porto Tolle (RO)

Lunedì 21 Marzo le sentinelle della legalità sono giunte in Veneto, nel basso Polesine a Porto Tolle. Ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo della città e dell'IIS Cristoforo Colombo sono stati ospiti della loro Amministrazione locale.

A dare il benvenuto il sindaco, Claudio Bellan, da sempre presente a questi appuntamenti che ha ringraziato i ragazzi e la Fondazione per il loro impegno perché solo attraverso la perseveranza e l'impegno civile si riuscirà a cambiare il nostro comportamento. La Fondazione si è soffermata a ricordare quello che sta accadendo in molte zone d'Italia: la volontà di ragazzi e ragazze di non mollare con le loro proposte, una sorta di accordo tacito fra giovani di tante città lontane, con il sostegno e l'incoraggiamento a proseguire dei loro insegnanti, di riproporre testardamente tutti quei progetti che non hanno avuto risposte o esiti positivi. Vi è un cambiamento in questi ultimi due anni, che testimonia una crescita dei ragazzi, delle ragazze e della scuola impegnati in questo percorso: non proporre sempre nuovi temi ma perseverare con metodologie diverse fino a quando il problema sollevato non trovi soluzione. Studenti e studentesse di Porto Tolle da alcuni anni si stanno occupando di ambiente e di rifiuti. Hanno decantato le bellezze e le risorse di questi luoghi, l’importanza di difendere il proprio territorio, poi hanno messo il dito nella piaga del degrado dell'ecosistema.

Con l'ausilio di slide Elisa e Matteo hanno fatto notare come il Delta del Po ha da sempre una vocazione turistica oltre ad essere luogo di attività produttive come la pesca, l'agricoltura, ma i  raccolti della loro fertile terra sono a rischio. Già negli anni scorsi sia i loro compagni dell'IPSIA sia quelli della loro stessa scuola hanno denunciato comportamenti rischiosi per il territorio: Enel ha sfruttato, per anni, questi luoghi compromettendo l’ecosistema di queste zone e ha lasciato in eredità anche un ecomostro; ancora, il Po trasporta rifiuti da tutto il nord e, con essi, i loro veleni!

Come per Corleone anche questi ragazzi e queste ragazze chiedono aiuto contro l'insensatezza di chi non comprende che è in pericolo la vita e la salute di tutti noi. Hanno chiesto maggiore attenzione e controllo, certezza delle multe, la promozione di un sistema ambientale pulito, la valorizzazione dei prodotti locali con fiere, mostre, creazione di eventi e il coinvolgimento della gente e di loro stessi ragazzi che vogliono mettersi in gioco.

Claudio Bellan ha esortato i giovani a fare rete, a non abbandonare i loro buoni propositi e percorrere insieme questa esperienza perché dimostra di essere la vera strada che potrà portare ad un cambiamento di comportamenti. Si è soffermato a spiegare come fino a pochi anni fa gli anziani del territorio vedevano nella loro ignoranza il Po come pulitore, acque che portano via e puliscono i rifiuti. Oggi la scuola e i giovani hanno il compito di cambiare vecchi e nuovi modelli che minano la vita dell'Uomo.

La Fondazione è intervenuta rivolgendosi a ragazzi e Amministrazione riguardo le sanzioni e ha suggerito provocatoriamente di multare tutti i Comuni, da Porto Tolle a Milano, preparando uno striscione con il disegno di un modulo di multa e renderlo pubblico in un evento.

Da elogiare la classe dell'Istituto Comprensivo e i due ragazzi dell’IPSIA che sono intervenuti,  coscienti di dover combattere la loro battaglia già all’interno della loro stessa scuola. Abbiamo voluto citare una frase di Antonino Caponnetto: «una lunga strada ci attende, dovremo percorrerla tutti insieme mano nella mano». L'assenza dei loro compagni che abitano fuori è più che giustificabile perché non hanno servizi che permettono di rimanere, ma i molti che invece hanno preferito andare in palestra, o interessati ad altro seppur a conoscenza del loro unico appuntamento annuale pomeridiano non hanno giustificazione. La scelta dell’unico incontro non in orario scolastico è importante perché sono i ragazzi e le ragazze a scegliere di essere presenti o meno e di confrontarsi fra loro, di essere protagonisti e dimostrare ai propri compagni di non essere indifferenti al pari di chi vuole lasciare le cose come sono o abbassare la testa ai favori che invece sono loro diritti! Allo stesso modo dispiace l'assenza dei genitori - l'orario dell'incontro è stato scelto proprio per loro, per essere presenti accanto ai loro figli per dare un loro esempio.

Ai ragazzi presenti abbiamo suggerito di non sentirsi in colpa e di perseverare con orgoglio, convinti che il prossimo anno insieme a loro ci saranno altri compagni a impugnare il loro testimone. Ci piace ripetere un'altra citazione di nonno Nino Caponnetto: «le battaglie in cui si crede non sono mai perse».

Abbiamo proposto loro e all'amministrazione comunale che li sostiene di partecipare durante l'estate, alla presenza di turisti, a fiere e mercatini con uno stand messo a disposizione dal Comune dove possono, attraverso disegni e foto da loro realizzati, sensibilizzare al tema dell'ambiente e al rispetto del loro territorio. Chiediamo anche a tutti gli insegnanti di non lasciare soli i volenterosi colleghi, quelli che Caponnetto chiamava partigiani di valori, per dare spinta a quella trasversalità alla disciplina Cittadinanza e Costituzione.

Ha poi preso la parola Simone dell'IPSIA per affrontare la questione del gioco d'azzardo. Anche la sua scuola vuole richiamare l'attenzione sulle troppe vittime del gioco d'azzardo, le troppe complicità alla sua diffusione e la necessità invece di risolvere questo problema che affligge la nostra società.

Il compito di sensibilizzare cittadini e cittadine è veramente importante, ma non spetta più solo alla scuola e ai giovani, mentre è giunto il momento di richiamare alla responsabilità ognuno e ognuna, e questo progetto permette ai giovani e a tutti quelli cui sta a cuore il futuro del nostro Paese di farlo. Il prossimo 27 maggio, a Padova, ragazzi e ragazze delle scuole che hanno aderito al progetto si ritroveranno per il terzo appuntamento tutti insieme, si confronteranno con le Istituzioni locali, le Province di Rovigo, Padova e Venezia, e – ci auguriamo – anche la Regione Veneto che – è il nostro auspicio - ospiterà l’incontro. Essa è assente da troppo tempo da questo percorso di cittadinanza. In quell’occasione si confronteranno per fare scelte comuni all’insegna del protagonismo giovanile.

A conferma delle buone pratiche contro chi vuole aiutare la lobby dei concessionari dell’azzardo le tante amministrazioni virtuose che abbiamo incontrato, in particolare la conferenza di dieci comuni del Polesine, fra cui anche Porto Tolle, ha firmato un protocollo per sensibilizzare gli esercenti che scelgono di non istallare o per quelli che disinstallano apparecchiature per il gioco d’azzardo, protocollo analogo a quello di tanti altri Comuni Il Sindaco Bellan ci ha però comunicato, prima della fine dell'incontro, che è stato informato dalla Prefettura dell’apertura di una nuova sala giochi in città. Ci chiediamo chi ha dato i permessi? Il patto di stabilità voluto dal Governo toglie ai Comuni virtuosi il potere di fermare i signori dell’azzardo e da invece  potere di scelta al Governo e, con più precisione, alla Conferenza Stato-Regioni, organismo più circoscritto, i cui lavori hanno avuto come esito la proposta di alcuni deputati di aumentare da 100 a 600 milioni il fondo per i Comuni che incentivano il gioco d’azzardo. Anche di questo ragazzi e cittadini hanno diritto di sapere da che parte si vuol stare! Ne parleremo alle conferenze regionali e a quella nazionale.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Iniziativa presso il Teatro Delle Arti del Comune di Lastra a Signa

Iniziativa presso il Teatro Delle Arti del Comune di Lastra a Signa

Mercoledì 23 marzo bella iniziativa presso il Teatro Delle Arti del Comune di Lastra a Signa in occasione della “Giornata della Legalità” promossa dall’Amministrazione Comunale e dall’Istituto Comprensivo di Lastra a Signa e che ha visto partecipi i ragazzi delle classi terze del medesimo istituto.
La mattinata ha avuto inizio con il saluto del Sindaco di Lastra Angela Bagni e del Presidente del Consiglio comunale Gemma Pandolfini, le quali hanno chiesto un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del tragico evento di ieri a Bruxelles.
Dopo una introduzione della docente curatrice del progetto i ragazzi hanno assistito ad una testimonianza del nipote del Giudice Caponnetto Dario Meini Caponnetto in merito al momento storico del Maxiprocesso ed a tutti i risvolti attuali nel contrasto alla lotta alle mafie.
Nella seconda parte della giornata è stata la volta di Gaia Crispi, volontaria di LiberArci dalle spine e da anni impegnata sui terreni confiscati alle mafie nel paese di Corleone, la quale ha raccontato ai ragazzi quanto valga la scelta di destinare anche solo 15 giorni di una intera estate al lavoro nei terreni confiscati.
In conclusione, esperienze formative di questo tipo sono un grande esercizio di cittadinanza ed una offerta irripetibile per i giovani studenti lastrigiani.

Dario Meini Caponnetto
Gaia Crispi

Incontro a Corleone (PA)


Incontro a Corleone (PA)

L'ultimo appuntamento delle giovani sentinelle in terra di Sicilia è a Corleone. Venerdì 18 marzo doppio incontro con le scuole della città, l'Istituto professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente  e l'Istituto comprensivo Vasi, cui hanno partecipato anche i giovani del Liceo scientifico Rodolico di Firenze ospiti dei loro compagni e compagne del Professionale.

Ad accogliere ragazzi e ragazze nel Centro multimediale ex deposito ferroviario della città non è stata l'Amministrazione comunale che, con il suo silenzio, ha negato ai ragazzi l'opportunità di discutere e di confrontarsi. Come avevamo annunciato, nonostante le numerose mail anche all'indirizzo Pec del Comune, le altrettanto numerose telefonate, sindaca e assessori non hanno ritenuto opportuno intervenire, né dare alcuna giustificazione della propria assenza e della propria indisponibilità ad incontrare i propri cittadini e cittadine.

Il tema scelto dalle scuole, Conoscere ...per conoscersi: in cammino contro tutte le mafie, ben si concilia con lo spirito e le finalità del progetto. A rompere il ghiaccio i più giovani del Vasi, le sei classi terze e le due seconde della scuola media, accompagnati dai loro insegnanti. Hanno spiegato infatti di voler conoscere il territorio dove vivono, la sua storia assieme a quelle figure che con la loro determinazione hanno contribuito a scrollarsi di dosso l'etichetta di Corleone città di mafia, l'eredità pesante di tante vicende, e di raccontarle ed illustrale a chi le ignora. Tutti insieme vogliono esportare invece la legalità.

Antonino Caponnetto ha insegnato loro l'impegno contro la mafia, lavorando a fianco di uomini che hanno condiviso con lui grandi valori: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e, grazie al pool antimafia, hanno inflitto un duro colpo a cosa nostra. Pio La Torre ha dato un grosso contributo per privare i mafiosi delle loro illecite ricchezze grazie alla legge Rognoni La Torre. L'esempio di questi uomini grandi ha favorito il formarsi di una mentalità più aperta e più lontana da quella mafiosa e, oggi, Corleone sta vivendo un'epoca nuova. Il loro desiderio – hanno dichiarato - è di essere vicini a chi lavora le terre confiscate alla mafia, far conoscere le risorse del territorio, la particolarità delle produzioni agricole, la genuinità dei prodotti per promuovere la filiera corta. Vogliono essere vicini alla Cooperativa Lavoro e Non Solo, che ha promosso la produzione agroalimentare biologica e ai posti di lavoro realizzati, e all'associazione Fior di Corleone che riunisce produttori ed esercenti che si sono sottratti al ricatto mafioso.

Ognuna delle otto classi che ha partecipato al progetto si è dedicata allo studio di un particolare prodotto, dal pomodoro siccagno al frumento, ai legumi, all'olio, al latte. Ragazzi e ragazze, con la guida dei propri insegnanti, hanno approfondito attraverso una scheda e analizzato ogni prodotto attraverso la sua storia, le sue proprietà, il suo territorio e le sue tradizioni. Un gruppo ha assunto il compito di promuoverli con la pubblicità sui social network. Gli studenti corleonesi sono orgogliosi di lavorare a tale progetto per cercare di conoscere meglio che cosa si è verificato, nel passato, nella loro Corleone e, nel piccolo, evitare così, che azioni deplorevoli possano ancora ripetersi nel proprio paese.

Hanno proseguito il lavoro i più grandi dell'Istituto professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente che si sono occupati di agricoltura biologica. Jessica ha citato una frase di Markku Envall: gli alberi rimangono intatti se tu te ne vai. Ma tu no, qualora se ne vadano loro.

Ha ringraziato i suoi genitori che hanno fatto la scelta di investire nella propria azienda di prodotti biologici che permette di avere cibi sani e salvaguardare nel loro piccolo l'ambiente.

Ha ricordato come per questo tipo di agricoltura è vietato l'utilizzo di prodotti chimici per contrastare infestazioni e malattie che, in questo modo, vengono ostacolati in natura con antagonisti, trappole e prodotti autorizzati biodegradabili quindi con impatto ambientale minimo.

Il rischio di un uso massiccio di prodotti chimici in agricoltura è la perdita della biodiversità, ed è un rischio che si è molto accentuato negli ultimi decenni. L'utilizzo massiccio dei pesticidi ha causato malattie alle piante, agli animali e anche all'uomo con l'aumento di malattie mortali. In questi territori è ancora possibile cambiare rotta nel produrre alimenti sicuramente genuini e di qualità.

Hanno concluso i ragazzi del Rodolico con il loro tema sul degrado sociale e la criminalità legata alla violenza sulle donne. In questi giorni hanno avuto modo di conoscere luoghi di efferati omicidi perpetrati ad un popolo che non ha mai smesso di combattere la mafia, hanno conosciuto tradizioni, e luoghi di antimafia. Con la loro presenza e quella di tanti giovani che in questi anni hanno trasformato Corleone, non hanno lasciato soli gli uomini e le donne oneste di Corleone e il risultato di questa bella giornata è stato di raccogliere tante emozioni e tanta energia per non fermarsi, per andare avanti tutti insieme.

Continueremo a chiedere alle scuole del nostro progetto, e non solo a quelle, di fare il viaggio di istruzione a Corleone e sulle terre confiscate, un'esperienza indimenticabile, di cui abbiamo avuto conferma quando alcuni ragazzi della scuola fiorentina, al museo della legalità, hanno preso la parola per una loro riflessione sulla loro esperienza di questi giorni e hanno dichiarato di essere arricchiti, cambiati ringraziando tutti e questa speranza ha emozionati tutti i presenti.

Vi sono altre riflessioni da fare a voce alta perché tutti vi pongano attenzione. L'esperienza di questi giovani e dei tanti che offrono volontariamente il proprio tempo per aiutare, solidarizzare con chi ha scelto di essere contro la mafia è certamente da lodare e incoraggiare, da sollecitare e sostenere, da promuovere e indicare come modello. Ma vi è anche la decisione straordinaria e piena di speranza di questi ragazzi e ragazze che hanno partecipato, lo scorso anno, ad un primo percorso di educazione alla legalità e hanno scritto e musicato una canzone contro la mafia, cantandola nei luoghi dove si governa la città, e hanno proseguito, quest'anno, gettando uno sguardo sui beni confiscati e sulle opportunità di produrre, sulle terre un tempo dei mafiosi, beni nella dignità e nel rispetto delle leggi e su altri temi come il bullismo e la violenza sulle donne, questioni di notevole interesse sociale.

La loro indicazione è tanto più preziosa se legata alla scelta coraggiosa di uomini e donne, giovani e meno giovani. che lavorano le terre confiscate, che producono ricchezza e lavoro  nel diritto e nella opportunità di riscatto. Questi uomini e donne devono avere tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà e noi siamo grati loro per averci suggerito con la loro decisione questa opportunità per i tanti giovani che vorrebbero dissodare altre terre e avere altre possibilità di lavoro nei beni confiscati operando, con questa loro scelta, il contrasto più forte e più radicale alla mafia.

La Fondazione si impegna a sostenere ai tavoli della legalità del Ministero dell'Istruzione che queste esperienze siano valorizzate ed estese, che agli Istituti professione per l'Agricoltura siano affidati alcuni dei beni confiscati perché divengano laboratori didattici e luoghi di apprendimento, come, in modo analogo, agli indirizzi alberghieri e della ristorazione sempre degli Istituti professionali siano affidati ristoranti e alberghi sempre a scopo didattico e laboratoriale. Inoltre solleciteremo la costituzione di cooperative giovanili per il recupero e il funzionamento di tante terre, ristoranti, agriturismi e alberghi, e che queste opportunità siano sostenute con politiche e indirizzi precisi quale scelta precisa e voluta da parte dello Stato tutto, affinché non sia la mafia a creare lavoro!

Con le giovani sentinelle siciliane l'appuntamento è per giovedì 26 maggio quando saranno ospiti della Regione Sicilia.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

martedì 22 marzo 2016

Incontro a Castelvetrano (TP)

Incontro a Castelvetrano (TP)

Le giovani sentinelle siciliane hanno proseguito il loro viaggio sull'isola giungendo nel

gremito teatro Selinus di Castelvetrano, ospiti dell'Amministrazione comunale. L'assessore Vincenzo Chiofalo ha accolto giovanissimi e giovanissime della direzione didattica Ruggero Settimo accompagnati dal loro dirigente scolastico, Giuseppe Ancona, e dalle insegnanti, le partigiane dei valori di Antonino Caponnetto: Anna Maria La Rocca, Elisa Cangemi, Ignazia Signorello e Antonia Molinari. Il coro DOREMI dei bambini di terza elementare ha allietato la serata con musiche attinenti al tema inneggiando alla Pace e al protagonismo giovanile. Con noi, il nostro referente di zona Pasquale Calamia e  un testimonial di eccezione: il piccolo cane Rusch che si aggirava felice attorniato dai bambini. Lo accompagnava il suo padrone, l'ex capo scorta di Antonino Caponnetto, che ha raccontato che lo ha trovato per strada abbandonato, ma da quel giorno Rusch ha reso felice lui!

Hanno proseguito i ragazzi di quinta delle sezioni A, B, C e D che avevamo incontrato in dicembre, come accade spesso in tante parti del nostro Paese,  hanno saputo regalare alla platea momenti di grande emozioni.

La mafia ha più paura della scuola che della stessa giustizia, diceva Nonno Nino Caponnetto e la scuola di Castelvetrano, non solo terra di Matteo Messina Denaro, non si è sottratta a questo compito e, con i linguaggi della bellezza, della cultura, dell'arte, dell'amore, della saggezza hanno raggiunto i cuori di molti presenti.

I giovani hanno accolto con entusiasmo la sfida che la Fondazione ha fatto loro: essere cittadini consapevoli e responsabili del proprio territorio e contribuire alla rinascita e alla dignità della propria comunità e del proprio Paese partendo da comportamenti civili. Lo hanno fatto occupandosi di un problema da loro molto sentito: il randagismo che affligge da anni la loro città.  Sono stati spesso denunciati episodi di branchi di cani potenzialmente pericolosi perché affamati, denutriti. Hanno prodotto un bellissimo filmato e, con lo sguardo dei bambini,  hanno fatto riflettere ed emozionare la platea. Piccoli cuccioli affamati che attraversano lentamente le grandi strade trafficate alla mercé delle auto che spesso li investono. Hanno messo a nudo la cattiveria dell'Uomo che tradisce questi suoi amici che si fidano ciecamente di loro.

I ragazzi hanno chiesto al Sindaco, che ha le competenze in materia di igiene, di intervenire in merito e hanno incontrato, per approfondire meglio il tema, il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale. Hanno chiesto loro come arginare il fenomeno e i tecnici hanno risposto che il servizio sanitario A. S. P. può fare molto attraverso l'accalappiamento e la sterilizzazione dei cani per poi rilasciarli liberi nuovamente sul territorio in quanto il canile non può ospitare più di 50 cani. I ragazzi non si sono scoraggiati e hanno continuato il loro studio per conoscere meglio il problema, hanno intervistato i propri cittadini e,  grazie a questi  incontri, si sono resi conto che solo attraverso una programmazione mirata si potrà arrivare ad arginare il problema e sono passati a fare delle proposte: la costruzione di un nuovo canile più capiente;

realizzare un canile consortile con altri comuni del territorio, affidandolo a cooperative di giovani; uno studio demografico dei cani sul territorio; una  pubblicità e una campagna di sensibilizzazione per l'adozione.

Vincenzo Chiofalo si è complimentato con i ragazzi e la scuola e, passando subito alla questione,  ha ricordato che l'Amministrazione è impegnata da tempo contro questo fenomeno: hanno sterilizzato oltre 300 cani e riguardo il canile la spesa annuale è di 380.000 euro. A tal proposito la Fondazione ha proposto di defiscalizzare le spese di quei cittadini che adottano i cani in maniera da ridurre i costi del canile. Vincenzo Chiofalo ha risposto prontamente che hanno già adottato il sistema di dare due euro al giorno a chi adotta un cane, ma una volontaria, intervenuta immediatamente dopo, ha smentito l'assessore in quanto molti cittadini che avevano accettato questa proposta non hanno ricevuto alcunché dall'amministrazione. Quanto alla proposta dei ragazzi di una campagna di sensibilizzazione per l'adozione e per tenere pulita la città dal degrado, l'Assessore si è reso disponibile a pubblicare un volume con la partecipazione dei ragazzi. Infine, relativamente alla nostra mozione in merito ad una seria lotta alla mafia Vincenzo Chiofalo ha dichiarato, preso dall'entusiasmo dei lavori dei ragazzi, che sfiderebbe chiunque a trovare uno che non combatte la mafia!

Forse l'entusiasmo è un cattivo consigliere se dobbiamo stare ai fatti e alle evidenze: la mafia gode di ottima salute e fa affari mentre manca una chiara volontà di opporsi ad essa e allora le dichiarazioni entusiaste hanno il sapore del bluff nel gioco delle carte!

La serata è stata intensa il dirigente ha ringraziato tutti per l'ampia partecipazione e la serietà che i ragazzi hanno dimostrato. Ci siamo dati appuntamento in maggio quando la Regione Sicilia comunicherà la data per ospitare i suoi giovani cittadini di Capaci, Castelvetrano e Corleone insieme ai propri amministratori. In quella occasione inviteremo anche deputati e senatori del territorio a confrontarsi con i propri giovani cittadini.



Ancora ubriachi della bella esperienza che ricompensa e da senso al nostro girovagare per lo Stivale, come moderni menestrelli o cantastorie che portano di città in città, le tante belle storie che la nostra bella gioventù e la scuola sa regalarci, quando siamo tornati in albergo per scrivere il report da far girare in rete abbiamo acceso il televisore e sono apparse ai nostri occhi scene raccapriccianti: cadaveri gonfi di disperati, annegati, i visi straziati, irriconoscibili, ridotti a brandelli dai pesci. Non ci sono parole per spiegare quelle visioni che il reporter con coraggio ha voluto filmare per testimoniare e denunciare quegli orrori, per cercare di raggiungere i cuori aridi di tanta gente che si gira dall'altra di fronte a questi esodi biblici, dinanzi alle tragedie di chi ha affidato la propria vita ai mercanti di schiavi e trova la morte nei nostri mari!

Alcuni giorni fa abbiamo rammentato ai bambini di Cascina i quattro grandi valori di Antonino Caponnetto: contro la guerra e la fame nel mondo, la responsabilità di chi produce le armi e chi finanzia la guerra e chi nel silenzio si rende complice. Talvolta la politica lascia da sola la scuola, le tante associazioni o le stesse giovani sentinelle che cercano di arginare, nel promuovere la cultura dell'accoglienza, dell'integrazione, e tanti cittadini e cittadine volgono lo sguardo altrove. Per chi si occupa dei valori di Antonino Caponnetto non vi sono finanziamenti, per la scuola non ve ne sono, altri, invece, nel fenomeno delle migrazioni vedono le opportunità di un nuovo El Dorado!.

Ci piacerebbe rispondere ancora una volta in modo politicamente scorretto, ma chiudiamo rispettosamente e coerentemente con i valori in cui crediamo con una frase di Antonino Caponnetto: «uomini e donne di buona volontà se ci siete battete un colpo».

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Incontro a Capaci (PA)

Incontro a Capaci (PA)

Mercoledì 16 Marzo le giovani sentinelle della legalità sono atterrate a Capaci in Sicilia. 350 ragazzi e ragazze della Direzione didattica Alcide De Gasperi guidati con maestria dal loro dirigente Vito Cudia e dalle infaticabili insegnanti: Maria Follone, Antonella Penicone, Anna Provenza, Liboria Cutino e Maria Mazza ci hanno accolto nella palestra della scuola dove erano presenti anche più di cento genitori, incuriositi dall'inconsueto appuntamento e dallo stesso progetto. Presenti anche molte associazione di volontariato del territorio.

Come già annunciato l'incontro non è stato ospitato dall'Amministrazione di Capaci, non disponendo di spazi adeguati ed essendo il Comune in condizione di dissesto finanziario, così sono stati i giovani cittadini ad ospitare il loro sindaco, Sebastiano Napoli. A fare gli onori di casa, il dirigente scolastico che ha salutato i genitori e i cittadini presenti e nel presentare il tema della serata: Beni comuni, recupero e riqualificazione della villa (giardino comunale) principessa Mafalda di Savoia, allo studio e all'approfondimento del quale sono stati impegnati in questi mesi ragazzi e ragazze con le proprie insegnanti, ha concluso aggiungendo, fra i beni comuni, uno a noi caro: la scuola.

La Fondazione ha illustrato nei dettagli tutte la varie fasi del progetto senza tralasciare gli obiettivi di dare vigore alla disciplina Cittadinanza e Costituzione che, come è accaduto per Educazione civica, rischia di cadere anch'essa nell'oblio. Abbiamo ricordato le parole di Antonino Caponnetto quando faceva notare come negli Stati Uniti non si è cittadini se non si conosce la propria Carta costituzionale. La promozione del protagonismo giovanile e le esperienze di cittadinanza attiva e responsabile sono elementi significativi nelle tante città dove le giovani sentinelle hanno incontrato e interloquito con chi ha il governo della cosa pubblica, ma in terra di Sicilia, terra martoriata e luogo marchiato di strage,  ha una valenza in più, perché l'impegno civile di queste giovani sentinelle rappresenta il riscatto da terra di mafia a terra di antimafia, dove la scuola è impegnata a pieno titolo in questa battaglia.

La Fondazione si è rivolta agli Amministratori augurandosi che presto si possa risolvere la crisi del dissesto finanziario, ma si augura che lo stesso rigore invocato, nel caso della spesa della sala, alla richiesta dei propri giovani cittadini, venga riproposto anche per altre manifestazioni istituzionali. Infine, proprio in riferimento alla situazione economica, abbiamo ritenuto di proporre all'Amministrazione di sottoscrivere la nostra mozione riguardo una rigorosa e serrata lotta alla mafia, all'evasione fiscale e corruzione.

Abbiamo chiesto infine di ascoltare i giovani nelle loro proposte perché subito dopo avremmo chiesto loro di intervenire per aiutarli e contribuire  a trovare insieme soluzioni adeguate.

Dell'impegno e della dedizione a questo progetto dei giovanissimi e delle giovanissime sono testimonianza i tantissimi materiali prodotti: plastici, cartelloni, striscioni, gadget, filastrocche, poesie, cui si sono aggiunti inviati speciali e provetti giornalisti, oltre a quelli che hanno utilizzato il linguaggio teatrale per porre all'attenzione le questioni che hanno approfondito.

Con l'ausilio di slide hanno introdotto il BI-SOGNO DI  GIOCARE, titolo arguto con cui hanno richiamato e fatto riferimento alla Carta costituzionale e alla Carta del fanciullo e del loro diritto al gioco e a vivere in un ambiente dove sono rispettati i diritti dei bambino a vivere in ambienti sereni e piacevoli. Hanno documentato con foto il degrado della Villa, della vasca dei pesci con acqua putrida, delle condizioni degli animali ospitati. Un gruppo ha illustrato la villa che vorrei, altri hanno fatto un tuffo nella storia citando i giochi dei loro nonni. Hanno chiesto al sindaco una potatura adeguata alle piante, mentre da parte loro si sono impegnati, al momento della riqualificazione dell'area, di difenderla contro un nuovo degrado, oltre ad una campagna di sensibilizzazione in merito alla salvaguardia del bene, coinvolgendo le associazioni di volontariato.

Sebastiano Napoli ha introdotto il tema del dissesto finanziario per invitare il mondo del volontariato ad aiutare l'amministrazione locale, dimenticando di illustrare ai propri concittadini le ragioni del dissesto finanziario, chi ne fossero i responsabili e se l'amministrazione di cui è a capo avesse un piano per ripristinare le condizioni per esercitare pienamente il suo mandato. Né ha ritenuto opportuno esprimersi sulla richiesta di sottoscrivere la mozione della Fondazione per una efficace lotta all'evasione fiscale, alla corruzione e alla criminalità organizzata. Ma, soprattutto non ha interloquito con i suoi giovanissimi cittadini e cittadine in merito alla proposta dello spazio da ripristinare. Lo hanno fatto le associazioni di volontariato che si sono dichiarate attente e disponibili ad aiutare ragazzini e ragazzine e, solo in questo caso, Sebastiano Napoli ha fatto cenno al contributo di queste associazioni per realizzare alcune delle opere che hanno sollecitato le giovani sentinelle di Capaci.

Due genitori hanno preso la parola per rilanciare la proposta di una ludoteca per la quale i costi dovrebbero essere irrisori e potrebbero essere disponibili ricercando degli sponsor, facendo molta attenzione, come ha sottolineato uno dei due, a non accettare la logica di una mano lava l'altro ma sostenere iniziative di bandi come la legge sostiene per evitare equivoche compagnie.

La vivacità degli scambi e la bella esposizione dei giovanissimi ha fatto trascorre veloce il tempo e con bambini e bambine impegnati nella loro bella ed emozionante giornata abbiamo concluso nel darci appuntamento nel mese di maggio, ospiti della Regione Sicilia, in quella occasione inviteremo parlamentari e senatori del territorio a sostenere le idee e le proposte dei propri giovani cittadini.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

sabato 19 marzo 2016

Doppio appuntamento nella provincia fiorentina: Bagno a Ripoli e Calenzano


Doppio appuntamento nella provincia fiorentina: Bagno a Ripoli e Calenzano

Lunedì 14 marzo doppio appuntamento delle giovani sentinelle della Città metropolitana di Firenze: quelle dell’ISIS Gobetti –Volta  con gli insegnanti  Silvio  Biagi e  Silvana Tesser e quelle dell’Istituto comprensivo Caponnetto con Daniela Eritreo, Daniela Meucci ed Elisabetta Farini sono state ospiti dell'Amministrazione comunale nella Sala consiliare di Bagno a Ripoli. Ad accoglierle e pronti a dialogare con loro una numerosa delegazione: l’assessora all'Istruzione Annalisa Massari e due giovani consiglieri, Edoardo Ciprianetti e Leonardo Bongi, mentre il sindaco, Francesco Casini, e la vice sindaco, Ilaria Belli, ci hanno raggiunto successivamente in quanto impegnati nel Consiglio.

Entrambe le scuole hanno ripreso temi non sufficientemente approfonditi che avevano ricevuto risposte generiche e  senza indicazioni risolutive. Hanno deciso di non demordere, convinti di avere buoni argomenti da proporre e molta tenacia nella ricerca di soluzioni condivise, mostrando che alcune questioni richiedono tempi più lunghi nell'individuare una soluzione, perché non tutto è facile o raggiungibile da subito. L'intento del progetto è far conoscere anche le difficoltà da affrontare  quotidianamente, gli ostacoli da superare e la possibilità, attraverso il confronto, di trovare insieme delle soluzioni.

Ragazzi e ragazze del Comprensivo hanno riproposto il problema dell’auditorium per fare teatro. La loro scuola infatti da anni ha un laboratorio teatrale. Il titolo del progetto è Auditori-Amo, che indica già la passione di questi giovanissimi per la scena e la recitazione, attività alla quale si dedicano incoraggiati dai propri insegnanti. Ragazzi e ragazze hanno posto con convinzione la questione di uno spazio per l'attività teatrale ma anche per altre attività: il collegio dei docenti si svolge in piedi in corridoio, l’aula di musica ospita altre attività e le stesse feste di Natale si svolgono nel corridoio.

L'Amministrazione precedente aveva prospettato la possibilità di realizzare uno spazio polivalente nella struttura che ospiterà uffici e laboratori dell'Azienda sanitaria locale nel comune di Bagno a Ripoli, proprio vicino alla scuola. Ma di quella ipotesi se ne sono perse le tracce.

Con l'ausilio di slide hanno studiato l'utilizzo di spazi nel giardino della scuola e, in attesa di un vero Auditorium, sono disponibili a ricercare un tendone in affitto da montare quando necessario anche nei mesi di chiusura della scuola per le rappresentazioni finali. Con un mercatino hanno raccolto 3000 euro come autofinanziamento e sono disponibili anche a fare altre iniziative per comprare il tendone e montarlo nelle occasioni necessarie. Alcuni ragazzi hanno chiesto all’Amministrazione se ci fossero dei finanziamenti in programma nel triennio ma l’assessora Massari, rispondendo subito alle sollecitazione dei giovani, ha voluto per primo ringraziarli per l’impegno e la passione messa ma ha sottolineato, seppur dispiaciuta, che i finanziamenti in loro possesso sono previsti per altri interventi prioritari in altre scuole del comprensorio, come i lavori al tetto o ai servizi primari.

Hanno preso la parola i ragazzi e le ragazze del Volta-Gobetti riproponendo il tema della discriminazione, già proposto lo scorso anno ma che non avevano potuto sviluppare e approfondire. Lo hanno arricchito con un’indagine e un questionario somministrato a tutta la scuola. Non hanno dimenticato neppure la questione della pubblicità progresso volta a sensibilizzare i loro coetanei e i cittadini a pagare il biglietto dell'autobus - Non viaggiare sulle spalle degli altri - già avanzata quattro anni fa e sollecitata ad ogni occasione, che ha avuto un esito incoraggiante nell'incontro fra la nostra Fondazione e dei Comuni di Bagno a Ripoli e Firenze, la Città Metropolitana di Firenze e l’Ataf per definire a breve la campagna pubblicitaria con pannelli da porre all’interno di oltre 200 autobus. Come avevamo anticipato nei nostri precedenti report la loro perseveranza è stata premiata ed è un esempio per tutti e tutte a non demordere, alla pazienza e alla tenacia, alle buone ragioni e alla fiducia nel confronto e nella partecipazione.

Prima di lasciare la sala e affidare a Ilaria Belli il compito di sostituirlo, il sindaco Casini ha voluto salutare i ragazzi incitandoli a lavorare in difesa della legalità, esercizio da fare quotidianamente.

La Fondazione ha proposto ai ragazzi del Comprensivo Caponnetto di assistere ad un consiglio comunale e presentare il progetto del tendone per poi seguirne le varie fasi.

Anche Ilaria Belli ha ringraziato tutta la platea e la Fondazione per il bel lavoro svolto, ha ricordato l’impegno della giunta in merito alla lotta al gioco d’azzardo di cui si è discusso in alcuni progetti degli anni passati e, nonostante le priorità dell'amministrazione siano altre in questo momento, quello dell'auditorium è un impegno ed un obiettivo da inserire nei programmi a lungo termine.

Ha preso la parola il giovane consigliere Edoardo Ciprianetti, piacevolmente stupito del progetto sentinelle, che si è preso l’incarico di presentare in consiglio comunale la nostra mozione e ha confermato l’invito ai ragazzi a partecipare ad una seduta dello stesso portando la loro proposta di auditorium.

Ancora una volta si è registrato un dibattito intenso, ricco e tanta disponibilità, nel concludere abbiamo ricordato l’appuntamento del 6 maggio a Firenze, ospiti della Città Metropolitana.

Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Scuola

Il secondo incontro si è tenuto a Calenzano. L'assessora all'Istruzione Lara Burberi in rappresentanza dell'amministrazione comunale ha accolto, nell'Aula Magna del corso di Design dell'Università di Firenze a Calenzano, alunni e alunne di una classe quarta e una quinta della scuola Primaria Anna Frank e i più grandi di prima media della scuola Arrigo da Settimello. Con loro le insegnanti che li guidano nell'avvincente lavoro del progetto e la Dirigente scolastica, Marisa Mordini, sempre presente, e un folto gruppo di genitori. Tutti i presenti non avrebbero trovato posto nella piccola sala consiliare del Comune e da qui la scelta dell'Aula magna per ospitarli, come ha ricordato Lara Burberi nel saluto iniziale, nel corso del quale ha ringraziato insegnanti e giovanissimi, genitori e la fondazione per l'impegno profuso in questo percorso di cittadinanza e ha ribadito la disponibilità piena dell'amministrazione all'ascolto e al confronto, la valorizzazione di momenti e progetti che aiutano ragazze  e ragazzi a divenire cittadini attenti.

La fondazione Caponnetto ha ripreso alcuni caratteri significativi del percorso formativo del progetto, gli obiettivi e le finalità perché abbiamo sempre più bisogno di uomini e donne responsabili, che si prendano cura dei beni che appartengono a tutti e ha voluto rimarcare l'attenzione e la disponibilità dell'Amministrazione locale al confronto e alla discussione con i propri cittadini, come è già accaduto con il precedente progetto.

Dopo il saluto della Dirigente scolastica che ha sottolineato come, attraverso un percorso didattico, il progetto offra agli alunni delle due scuole un'opportunità di crescita invitandoli ad interessarsi ai problemi della propria scuola, della comunità di appartenenza, hanno preso la parola ragazzi e ragazze: i più piccoli hanno illustrato il bel plastico della loro scuola, che faceva bella mostra di sé sul tavolo, soffermandosi a raccontare del “Labirinto della legalità” spazio verde da realizzare nel giardino della scuola, per il quale hanno indicato con precisione alberi e piante da mettere a dimora con il relativo costo, Labirinto che reca con sé i nomi dei giudici Falcone e Borsellino e le parole chiave di legalità e giustizia, su cui si sono soffermati ad approfondire il significato con l'aiuto di slide.

I più grandi hanno rivolto il proprio interesse alla scuola che abitano ogni giorno: hanno sottolineato alcuni aspetti di degrado nei bagni e in altri spazi comuni, l'assenza di contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. Gli argomenti scelti e i percorsi didattici che i ragazzi hanno affrontato per presentare le loro proposte sono una prova tangibile della partecipazione e dell'esercizio di democrazia e protagonismo giovanile che la scuola ha stimolato negli alunni per contribuire nel formare i futuri cittadini. Studenti e studentesse hanno presentato le loro proposte di avere i contenitori e si sono dichiarati disponibili, anche con l'aiuto dei genitori, a ripulire alcuni spazi.

Lara Burberi ha apprezzato molto il lavoro e l'impegno dei giovanissimi, la loro determinazione e la  disponibilità, e ha dato risposte puntuali sugli impegni dell'amministrazione. Ha manifestato l'interesse per il Labirinto della legalità e si farà portavoce presso Quadrifoglio per nuovi contenitori dei rifiuti. Ha risposto anche alle sollecitazioni di una mamma che si era dichiarata disponibile ad offrire una parte del proprio tempo per piccoli lavori a scuola, ricordando quanto sia importante tenere distinti l'offerta di collaborazione gratuita e volontaria dai compiti di una amministrazione che deve garantire una scuola decorosa a ragazzi e ragazze. Per queste ragioni ha indicato percorsi e  scelte dell'amministrazione di Calenzano e questa sua franchezza e trasparenza è un dato da sottolineare e apprezzare.

Si farà portavoce in Giunta delle sollecitazioni dei giovani e sottoporrà anche la mozione della fondazione in merito al recupero delle risorse dalla lotta all'evasione fiscale, alla corruzione e alla criminalità organizzata.

I contributi dei giovanissimi così interessanti e il confronto che hanno stimolato hanno “distratto” tutti dalla percezione del tempo e le prime ombre della sera hanno obbligato a chiudere l'incontro. Anche con i giovanissimi di Calenzano l'appuntamento sarà a Firenze, ospiti della Città metropolitana, il prossimo venerdì 6 maggio.

Sergio Tamborrino

Responsabile Toscana Scuola

Ritmo serrato con tre appuntamenti a Cascina e Lastra a Signa


Ritmo serrato con tre appuntamenti a Cascina e Lastra a Signa

Martedì 15 marzo tre appuntamenti, gli ultimi previsti in Toscana, prima di iniziare con quelli della Sicilia e del Veneto, due a Cascina e uno a Lastra a Signa. In mattinata le giovani sentinelle fanno capolino per la prima volta con i bambini e le bambine della primaria dell'Istituto Comprensivo Don Gnocchi di San Lorenzo alle Corti nel comune di Cascina. Ad attenderci due quarte con la loro insegnante Milva Bernini che ha voluto partecipare fortemente, insieme all'Amministrazione comunale, al progetto con la sua scuola.

Sin dall'inizio bambini e bambine incuriositi hanno fatto domande che hanno reso l'incontro piacevole e molto partecipativo. La Fondazione si è soffermata a ricordare Antonino Caponnetto e l'estremo sacrificio di Falcone e Borsellino, il loro impegno come magistrati e di uomini di Stato. Abbiamo parlato di Nonno Nino e del suo impegno civile e dei suoi quattro grandi valori: contro la pena di morte, contro lo sfruttamento minorile, contro la guerra, contro la fame nel mondo. Gli esempi, di comportamenti corretti e di altri che celano invece interessi personali a discapito della comunità e delle convivenza civile, hanno catturato il loro interesse e da questi presupposti abbiamo parlato del loro impegno di giovani sentinelle, compito che con entusiasmo hanno accettato e seppur in ritardo non vogliono mancare all'appuntamento di maggio in provincia di Pisa.

Nel pomeriggio è stata la volta dell'Isis Antonio Pesenti. Nella biblioteca comunale a fare gli onori di casa l'assessora all'Istruzione, Silvia Innocenti, e quello alla legalità, Fernando Mella, nella duplice veste di amministratore della propria comunità e di insegnante.

Come accade già in altre scuole, mostrando ancora una volta la maturità dei ragazzi e la passione dei loro insegnanti, il tema scelto è la prosecuzione del loro progetto dello scorso anno: i beni confiscati. Questa scelta porterà un valore aggiunto al progetto perché testimonia la perseveranza dei giovani e la curiosità di non fermarsi al semplice percorso di cittadinanza attiva, ma di approfondire i temi nella loro complessità e grazie alla conoscenza trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze e dei bisogni della comunità.  Lo scorso anno si sono recati in terra di Sicilia a portare solidarietà in un bene confiscato gestito dalla Cooperativa Lavoro e non Solo a Corleone, ma anche per conoscere come si gestisce un bene e renderlo produttivo. Hanno partecipato a convegni di magistrati e forze di Polizia che quotidianamente lottano contro la mafia per approfondire sul piano legislativo le carenze riguardo la confisca e l'assegnazione. Ai loro amministratori hanno chiesto di essere loro accanto nella richiesta che faranno a maggio alla Provincia di Pisa e alla Regione Toscana di presentare una nuova mozione alla Conferenza finale di ottobre a parlamentari e rappresentanti del Governo in merito ad una riforma che accorci i tempi di assegnazione per far sì che i beni non si deteriorino e perdano di valore; che gli stessi vengono assegnati ad associazioni e cooperative che ne fanno buon uso rispettando regole e offrendo benefici a chi andrà a lavorare dando priorità al lavoro giovanile; che siano assegnati tutti i beni e non abbandonati dimostrando così che la mafia può essere sconfitta.

I ragazzi e le ragazze hanno proseguito il loro studio seguendo alcuni dibattiti dove si faceva riferimento ad eventuali vendita dei beni nei casi in cui l'utilizzo sociale fosse impossibile. In questo caso i giovani si sono chiesti come lo Stato intende vigilare sull'affidamento dato il livello di corruzione, come certificano agenzie e osservatori internazionali, è troppo alto per impedire che quegli stessi beni tornino nella disponibilità di chi ha commesso crimini ed è legato ad organizzazioni criminali.

La Fondazione ha proposto che nella mozione si aggiunga la previsione che, oltre ai beni immobili confiscati, anche il denaro sottratto sia utilizzato per recuperare quei beni in stato di degrado e serva a finanziare le Forze dell'ordine per una serrata lotta alla mafia.

Silvia Innocenti si è complimentata con i ragazzi per la serietà dimostrata. Ha concordato sulla necessità di essere uniti contro la mafia in quanto essa rappresenta un pericolo per tutto il Paese minacciando sia l'economia sana sia il futuro dei nostri giovani, oltre a costituire un pericolo per la salute riguardo i rifiuti tossici e la questione delle agromafie.

Fernando Mellea si è soffermato invece sulla necessità di coinvolgere tutto l'Istituto e altre scuole in questo percorso di cittadinanza e Costituzione - è in questa direzione si deve intendere l'incontro del mattino al Don Gnocchi. Ha ricordato il voto del Consiglio comunale alla mozione presentata nella Conferenza finale dello scorso ottobre, e ha promesso che non mancherà il consenso alla nuova mozione. L'amministrazione insieme ai suoi ragazzi saranno presenti agli appuntamenti del 23 maggio in occasione della ricorrenza delle morte di Giovanni Falcone oltre che alla Conferenza  finale di ottobre.

Con questi propositi ci siamo dati appuntamento a Pisa, ospiti della Provincia il prossimo 11 maggio.

 Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Scuola



L'altro appuntamento pomeridiano con le giovani sentinelle è stato a Lastra a Signa con ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo.

Qui l'incontro si è tenuto non nella sala consiliare ma nei locali della scuola che i giovani hanno ripulito e ripristinato lavorando con genitori e volontari, con la piena collaborazione e sostegno dell'amministrazione locale, guidati dalle proprie insegnanti. Abbiamo assistito ad una lezione dal vivo di cosa significhi prendersi cura dei beni che appartengono a tutti, la passione civile, il sentirsi parte di una comunità, come ha ricordato il Dirigente scolastico, Luciano Cianti, l'entusiasmo di ragazzi e ragazze, anche di quelli di altre classi che, pur non partecipando al progetto, hanno contribuito a rendere abitabili gli spazi.

Questa bella esperienza ha ricevuto elogi dalla sindaca, Angela Bagni, che ha incoraggiato i giovani a continuare, dalla presidente del Consiglio comunale, Gemma Pandolfini, e da una mamma. Poi hanno parlato i ragazzi e le ragazze della fatica e della gioia, di quanto sia stata importante l'esperienza che hanno vissuto e dei compiti che li attendono per vivere i nuovi spazi, custodirli e immaginare attività e laboratori, momenti di studio e di riposo.

Ma per descrivere tutto ciò riteniamo che le parole più giuste siano quelle di una studentessa che trovate qui sotto e ad esse vi lasciamo dandoci appuntamento a venerdì 6 maggio quando saremo ospiti della città metropolitana.

La MIA ESPERIENZA E LE MIE EMOZIONI. PROGETTO “IL DOMANI NELLE MANI"

Fin dall’inizio questo progetto mi è sempre piaciuto. Credo che trattare di mafia e illegalità con ragazzi di 13 anni sia molto utile perché ci dobbiamo rendere conto di quello che succede intorno a noi. . Mi sono sempre impegnata tantissimo, posso dire di sentirmi parte integrante di questo lavoro. Ho presentato il progetto sul palco di Teatro Verdi, ho parlato all’Openday e davanti al sindaco. Mi sento diversa, cresciuta. Avendo “parlato” molto spesso nelle occasioni che si presentavano ho sconfitto la vergogna e la paura di affrontare il pubblico.

Credo che tutte queste esperienze davvero mi abbiano cambiato la vita; ho imparato tantissime nuove cose e ci sono momenti che non dimenticherò mai. Ho capito cos’è l’omertà, e credo che nessuno debba essere omertoso perché se denunci un atto d’illegalità non fai la spia, sei solamente giusto. Penso che questa cosa sia un principio base per essere delle brave persone, infatti ho imparato a denunciare brutti comportamenti nonostante, in alcuni casi, si trattasse di miei amici. Ho conosciuto persone fantastiche, ho fatto piccole gite, sono stata a presentazioni in palestre, teatri, comuni e stadi, ho visto film, ho pianto, ho riso, mi sono arrabbiata, ho raccolto testimonianze, ho fatto foto, video, presentazioni, passato notti a ripassare le mie due slide da presentare all'amministrazione comunale per paura di sbagliare il congiuntivo…

Nel periodo in cui abbiamo pensato cosa potevamo fare per la nostra scuola avevo dei dubbi e non capivo quale fosse il collegamento con la Mafia.... La mafia non si annida nel nostro seminterrato e soprattutto non credo che saremmo riusciti a sistemare tutto e organizzare 10-15 laboratori… pensavo che sarebbe stato un desiderio impossibile. In realtà poi ho capito che dovevo essere positiva e che nel tempo i nostri obiettivi sarebbero stati raggiunti,anche se non da noi, da i nostri successori; poi ho capito che la Mafia si annida dove c’è degrado e abbandono, due parole perfette per descrivere il nostro Seminterrato. Così ho veramente capito perché dovevamo rimetterlo a posto, per creare uno spazio per noi, solamente nostro in cui poterci confrontare e stare insieme. Da quel momento ho sentito che io dovevo far parte di tutto questo, perché so e sapevo che il nostro lavoro rimarrà per sempre non solo come risultato concreto, ma anche come memoria dei ragazzi della IIIA, IID, IIIG 2014/2015-2015/2016 e di tutti gli studenti che sono venuti a stuccare i muri dopo la scuola. In tutto ciò c’è un grandissimo significato… ragazzi di 14 anni che invece di stare a casa a riposarsi dipingono i muri della loro scuola che non sanno nemmeno per quanto resteranno bianchi come il primo giorno. Ma io ci tengo tanto. E spero che questo lavoro venga ricordato e mandato avanti anche quando non ci saremo più, da ragazzi che ci terranno più di noi e ci ricorderanno come gli iniziatori di tutto. Siamo noi i protagonisti del nostro futuro!

Solo se ognuno di noi si sente partecipe ciò che emergerà dal nostro progetto sarà sentito come nostro. Così a partire da queste prime soddisfazioni personali ne seguiranno altre più “importanti” sia per noi stessi sia per tutta la comunità. E quando qualcosa è fatto per una comunità è quasi sempre una bella cosa.

Gli incontri che verranno fatti in futuro negli spazi che abbiamo recuperato, saranno rivolti a quei ragazzi che hanno un po’ di difficoltà. Quello che faremo però frutterà per ognuno, perché quando si lavora con persone tutte diverse tra loro, ognuno riceve qualcosa dagli altri

In conclusione questo progetto è stato e spero sarà un percorso interessante. grazie a tutti

Ci siamo sentiti imbarazzati;non immaginavamo che ci fosse anche il “fotografo” e soprattutto che le foto che ci aveva fatto sarebbero state pubblicate su "Metropoli”,ma abbiamo continuato a lavorare senza preoccuparci troppo.

Non ci aspettavamo che lavorare in questo modo fosse così dura.

Questo progetto è stato emozionante anche perché abbiamo lavorato e faticato insieme non solo per noi ma anche per tutti i futuri studenti che verranno nella nostra scuola.

IL PROGETTO CI HA FATTO CAPIRE COSA VUOL DIRE LAVORARE DI SQUADRA. E’ STATA UNA BELLA ESPERIENZA!

Sergio Tamborrino

Responsabile Toscana Scuola

martedì 15 marzo 2016

Incontro a Bibbiena (AR)

Incontro a Bibbiena (AR)

Venerdì 11 Marzo è la volta delle sentinelle dell'Istituto comprensivo Dovizi di Bibbiena.

Nella bella sala consiliare del Comune ad attendere ragazzi e ragazze, genitori e le loro insegnanti, Wanda Mancini e Tiziana Causarano, il Presidente del Consiglio Francesco Frenos e il giovanissimo assessore alle Politiche Giovanili, Filippo Vagnoli.
Dopo il saluto di Francesco Frenos la Fondazione ha illustrato ai genitori presenti il progetto e il programma della serata ricordando a tutti, genitori ed amministratori, l'impegno, dopo la presentazione del progetto dal titolo:Cominciamo da noi, di contribuire ad aiutarli in questo percorso e trovare insieme soluzioni, sviluppi e articolazioni del loro progetto.
Una delegazione di seconde e terze di quattro classi dell’Istituto guidate dal presidente del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che ha aderito al progetto Giovani sentinelle sostenendo i propri compagni, con l'ausilio di slide hanno illustrato le loro proposte mettendo in risalto alcune situazioni di degrado, all'interno del loro edificio scolastico, nonostante la struttura della loro scuola si presenti bene esternamente.
Banchi rotti, rigati con scritte, classi cui il soffitto presenta tracce di muffa, muri e spigoli stonacati, fili esterni, tende rotte o inesistenti che comportano troppa luce.
Mancano dei ganci adatti al sostegno degli zaini e quindi ostruiscono a livello di sicurezza lo spazio fra i banchi in caso di evacuazione.
Hanno coniato un motto per l’occasione: “è più piacevole studiare in un luogo bello, la bellezza fa sorridere l’anima”.
Rivolgendosi agli Amministratori hanno chiesto interventi mirati come: 
-Copri angoli là dove mancano.
-Fasce di legno ad altezza banco per non farvi risistemare il muro tutti gli anni.
-Banchi nuovi dello stesso colore.
-Porte nuove o restaurate.
-Protezioni per cavi della corrente.
-Attaccapanni là dove mancano.
-Imbiancatura con sistemi antimuffa.
-Tende oscuranti dove non sono presenti.
-Infissi termici per un risparmio energetico.
Infine hanno proposto di fare la raccolta differenziata all’interno della scuola.
La Fondazione prima di dare la parola agli Amministratori ha voluto ricordare delle belle esperienze a Bagno a Ripoli (FI), a Siena e in altre scuole della nostra regione: dopo la denuncia del degrado dove però era evidente la responsabilità degli stessi ragazzi e ragazze - dai banchi rotti o con le scritte, ai danni nei bagni e altri luoghi della scuola, la Fondazione aveva sollecitato i giovani a riflettere sul cattivo comportamento di studenti e studentesse e aveva chiesto di mettersi in gioco come il progetto stesso prevede. Ragazzi e ragazze erano tornati a scuola di pomeriggio e avevano ripulito i locali, a Siena con l’aiuto dei genitori avevano sistemato anche il giardino della propria scuola e dopo questa esperienza  anche faticosa avevano capito il senso della responsabilità di ciascuno e ciascuna e quindi si erano dati delle regole per rispettare i beni comuni, beni e spazi che sono patrimonio di ognuno e ognuna.
Francesco Frenos si è complimentato con i ragazzi e con le loro insegnanti, ha ringraziato la Fondazione perché sono questi i percorsi di cui anche gli amministratori hanno bisogno per lavorare in una comunità che difende i propri beni comuni.
Filippo Vagnoli assessore di 24 anni ha ricordato ai ragazzi il suo impegno civile partito dalla scuola su valori che ha riscontrato in questi incontro e di quando si è messo in gioco per il proprio comune e per i propri cittadini. Ha incitato i ragazzi alla responsabilità e all’impegno ricordando di non lasciare i posti vacanti della politica perché il rischio è che vengano riempiti da persone che non hanno il senso della cittadinanza ma quello del proprio interesse.
Anche i genitori, entusiasti e che non avevano mai partecipato a tale iniziative, hanno espresso la  loro approvazione a questi percorsi.
Ancora una volta un incontro nel segno dei valori tanto cari ad Antonino Caponnetto, una comunità partecipe che fa da contrasto all’illegalità e alla sopraffazione.
L’appuntamento per i ragazzi di Bibbiena è per il 3 di maggio in Provincia di Arezzo. Un’altra nota positiva: da molti giorni la Provincia di Arezzo ci ha sollecitato per conoscere la data del terzo appuntamento del progetto, per essere pronta ad accogliere i propri giovani cittadini, come ha fatto d’altronde negli anni precedenti. Può suscitare stupore mentre tutto ciò dovrebbe costituire la norma nel comportamento delle amministrazioni e degli amministratori. Ci piace pensare che questi esempi facciano arrossire chi è sorpreso da questi comportamenti e, al contempo, ci piace anche sperare che questi esempi siano adottati anche da coloro che ne sono sorpresi.

Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Incontro delle giovani sentinelle a Pelago (FI)

Incontro delle giovani sentinelle a Pelago (FI)

Ancora una volta siamo felici di scrivere e condividere il report di una bella giornata di discussione e confronto, perché scuola, insegnanti, famiglia, giovani e istituzioni vi hanno contribuito convintamente e con passione.
Gli attori di questa giornata sono stati i ragazzi e le ragazze dell'Istituto Comprensivo di Pelago accompagnati dai loro insegnanti. Per dare rilievo a questa giornata, giovedì 10 marzo, l’assessore Bernardo Fallani ha voluto stampare dei manifesti di invito e la presenza di tanti genitori ne è stato il risultato tangibile. Come era accaduto a Tavarnelle alcuni anni fa anche Pelago ha voluto ospitare i propri giovani cittadini presso la Casa del Popolo del paese, luogo che in Toscana ha spesso rappresentato l'unico riferimento aggregativo. Bernardo Fallani ha salutato i presenti e ha ricordato ai ragazzi, riguardo il cyber bullismo, tema da loro scelto, che si può combattere, come per la mafia, solo con la cultura.
Con l'ausilio di slide i giovani hanno dato il via alla loro presentazione dichiarando che hanno divisi il lavoro in varie fasi.
In un primo momento si sono guardati intorno: nella loro realtà quotidiana, hanno cercato di capire quali comportamenti sono da correggere perché dannosi per la comunità. Restringendo sempre di più il campo e limitandosi ai problemi della loro generazione, hanno scelto il bullismo e più in particolare il cyber bullismo. Alcuni articoli di cronaca hanno offerto loro materiale di riflessione: il caso della ragazza di Pordenone che si è suicidata lanciandosi dalla finestra di camera sua li ha molto colpiti e ha fatto nascere la discussione in classe.
Hanno cercato di capire quali sono i comportamenti che, anche se apparentemente innocui o scherzosi, in realtà provocano disagio e dolore. Si sono resi conto che nel quotidiano è facile scivolare in situazioni potenzialmente pericolose.
Ne è nata una discussione su alcuni aspetti: alcuni atti sono percepiti in maniera differente e spesso, di fronte ad episodi che non li riguardava da vicino, sia i ragazzi sia gli adulti sono portati a commentare con leggerezza. «Che sarà mai?» è una frase ricorrente. Chi la pronuncia però non si rende conto che sta sminuendo un problema senza avere in realtà provato nemmeno a capirne la portata.
La tentazione di dire «non mi riguarda, non mi voglio immischiare: se non sono coinvolto il problema non è mio» è frequente sia fra i ragazzi, ma anche fra gli adulti, fra i quali poi ricorre l'altra giustificazione: «non tocca mio figlio, il problema non c’è». Oppure, peggio: «mio figlio è coinvolto, ma non è importante perché sono solo ragazzate».
Approfondendo ulteriormente la questione hanno voluto capire quali sono i soggetti davvero interessati e si sono resi conto che l’atto di bullismo non riguarda mai solo la vittima e il bullo: c’è tutto un mondo attorno che, anche quando non fa nulla, è come se partecipasse. Infatti, chi può intervenire in qualche modo e non lo fa è come se si mettesse dalla parte del più forte.
Si sono chiesti: quali sono gli altri soggetti? Innanzitutto gli amici, sia della vittima sia del bullo. Gli amici della vittima possono fare muro, trovare il modo di difenderla. Gli amici del bullo invece sono quelli che lo incoraggiano e lo sostengono. Ma se smettessero e provassero a ragionare con la loro testa e non secondo le dinamiche del branco?
Poi ci sono le famiglie. Hanno ricordato che i genitori devono prestare attenzione ai segnali e agire di conseguenza. Se non si sentono in grado, allora bisogna cercare aiuto. Vietato far finta di niente aspettando che passi, perché non è detto che passerà!
Nella discussione è emerso il ruolo della scuola: luogo dove passano tanto tempo, dove nascono le amicizie ma possono trovarsi a sperimentare una convivenza non sempre facile. Gli insegnanti sono importanti, possono ascoltarli, se riescono a suscitare fiducia possono aiutarli.
Hanno proseguito affermando che ci sono altre persone che possono seguirli fuori dall’ambiente familiare e della scuola: nello sport, gli allenatori per esempio. Essi sono riferimenti importanti, anche loro possono partecipare alla lotta contro il bullismo. Senza contare che a volte anche negli spogliatoi nascono situazioni di sopraffazione.
Infine, nella loro analisi hanno individuato nelle istituzioni l’aiuto concreto in caso di necessità, la giusta protezione in caso di minacce.
Mettendo insieme tutti questi elementi i ragazzi hanno elaborato piccole storie: in ognuna c’è una situazione in cui un ragazzo o una ragazza sono vittime di cyber bullismo. Per ogni storia hanno previsto un doppio finale: un finale “cattivo” in cui nessuno interviene e la vittima soccombe o semplicemente continua a subire; e uno “buono”, in cui invece uno dei soggetti nominato interviene facendo azioni assolutamente semplici e normali. Basta così poco a cambiare le situazioni e quindi il finale della storia.
In breve, hanno trasformato le storie in sceneggiature essenziali per mettere a nudo i meccanismi delle azioni; nell’ultima fase hanno trasformato  i loro personaggi in carte da gioco: l’idea è quella di far vedere, attraverso i meccanismi semplici del gioco di carte, come le scelte possano davvero cambiare la partita! Anche la doppia figura della carta fa notare la doppia natura del personaggio: buono o cattivo!
Con altre slide hanno creato un decalogo per difendersi dal bullo:
- Non chiuderti in te stesso
- Scrivi un diario, parla, comunica
- Cerca di avere l’appoggio di alcuni amici e compagni
- Non intervenire in chat con discussioni e parole offensive
- Se il bullo ti provoca, mandando una foto ritoccata di te, in modo offensivo, rivolgiti agli adulti
- Se ti inviano frasi volgari non rispondere
- Cambia la tua password
- Blocca il contatto del bullo e di chi non ti fidi al momento
- Evita di andare su social e chat
- RICORDA, NON SEI SOLO!
- Ci sono gli amici, i genitori, gli insegnanti
Ancora una volta è emerso il grande lavoro che fanno la scuola e gli insegnanti e la passione che i ragazzi e le ragazze mettono quando si lascia loro spazio di esprimersi.
Ha preso la parola un genitore, rappresentante del Consiglio d'Istituto che ha ringraziato gli insegnanti e i ragazzi per il lavoro svolto e la Fondazione per l'impegno quotidiano offerto con questo progetto, ha ricordato che i genitori memori dell'esperienza dello scorso hanno hanno voluto fortemente che il progetto giovani sentinelle continuasse nella loro scuola e che aiutasse i loro figli in questo percorso di cittadinanza attiva. Ha concluso Bernardo Fallani che si è impegnato sostenere la scuola e a firmare la nostra mozione per sensibilizzare il governo a ricercare risorse attraverso una seria lotta alla mafia corruzione ed evasione fiscale.
Con i ragazzi di Pelago ci incontreremo il 6 di maggio insieme alle altre scuole fiorentine ospiti della Città Metropolitana.

Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola