venerdì 20 maggio 2011

I ragazzi di Torrita


INCONTRO FINALE CON LE SCUOLE DI TORRITA DI SIENA



Oggi giovedì 19 maggio si è tenuto l'incontro conclusivo con le scuole di Torrita di Siena, alla presenza del sindaco, Giordano Santoni, che ha voluto ringraziare la Fondazione per l'impegno e la passione con cui ha lavorato con i ragazzi e le ragazze delle scuole di Torrita, a diffondere la cultura delle regole e i principi della nostra Carta costituzionale. Dopo questa prima esperienza, il Comune ha confermato di voler proseguire questa collaborazione.

Nell'introdurre il primo dei tre incontri previsti nella giornata, la Fondazione ha voluto sottolineare quanto sia stata significativa la scelta dell'amministrazione comunale e del Corpo dei vigili urbani di Torrita nel proporre questa esperienza ai propri giovani cittadini, con l'intento di farli crescere.

A bambine e bambini della scuola elementare abbiamo proposto, con l'aiuto di slide i quattro grandi valori che Antonino Caponnetto si è impegnato a sostenere e promuovere fra i ragazzi nei suoi incontri: il divieto del lavoro minorile, l'opposizione alla guerra, la contrarietà alla pena di morte e la lotta contro la fame nel mondo.

Temi importantissimi e di grande impatto che hanno suscitato la curiosità e tante domande. In particolare, il racconto della vicenda di Iqbal Masih, bambino lavoratore pachistano che a dodici anni, nel 1995 è stato assassinato perché aveva cercato di opporsi a coloro che sfruttavano il lavoro minorile nel suo Paese, ha suscitato tanto interesse e richieste fra gli scolari curiosi di conoscere in tutte le sue pieghe che cosa significa lavoro minorile. Ci siamo soffermati a parlare di cosa è la globalizzazione economica per la quale, noi cittadini del mondo più ricco, indossiamo scarpe cucite da bambini come Iqbal.

Abbiamo incontrato poi i ragazzi della seconda media, con i quali ci siamo soffermati sulla nostra Carta costituzionale. Anche con loro abbiamo fatto ricorso a delle slide per introdurre i principi della nostro patto firmato alla fine della Seconda Guerra Mondiale. E parlando di principi abbiamo ripreso la questione del lavoro nero, su cui siamo molto impegnati con il lancio della proposta di un grande segnale dalla Toscana di contrasto al lavoro nero e lotta all'evasione fiscale e contributiva, fatta a Cecina lo scorso martedì 17. Abbiamo approfondito con i ragazzi e le ragazze, sollecitati da una loro domanda sulle proposte di revisione dell'articolo 1 della Costituzione, il valore e la centralità del lavoro nel pensiero dei Costituenti e quanto quella loro scelta sia ancora attuale.

Nel pomeriggio, e ci piace sottolinearlo perché la scuola era chiusa e i ragazzi potevano restare a casa, abbiamo incontrato quelli di terza, tutti presenti e attenti e alcuni con i propri genitori, a smentire le frasi fatte su di loro e sui loro insegnanti, cui va il merito di aver lavorato durante l'anno sul tema della legalità e aver suscitato in loro la curiosità intellettuale e favorito la piena maturità morale.

Con loro abbiamo visto il film che racconta la vicenda di Antonino Caponnetto, l'arrivo a Palermo, il pool antimafia, il maxiprocesso, Falcone e Borsellino, il ritorno a Firenze e le stragi di mafia. E subito un'infinità di domande e richieste per cercare di capire come la mafia si muove, come giunge in territori sempre nuovi per “fare affari”, il riciclaggio e, importantissimo, che cosa possiamo fare noi, come essere vigili e attenti nelle città in cui viviamo per contrastare i tentativi di infiltrazione.

Da questo punto di vista abbiamo sottolineato l'importanza di essere osservatori acuti, di avere un'informazione capace di tenere desta l'attenzione di tutti, di avere politici integri e capaci di governare e d essere esempio per i propri cittadini.

Ci siamo lasciati con l'augurio di ritrovarci con loro, quando frequenteranno le scuole superiori, a lavorare in altri progetti della Fondazione.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 19 maggio 2011

terzo incontro a Prato



INCONTRO A PRATO



Mercoledì 18 maggio ragazze e ragazzi del Liceo Copernico di Prato sono stati accolti dall’assessore provinciale all’Istruzione, Loredana Ferrara, in una sala della Provincia per il terzo e ultimo incontro del progetto. Come abbiamo già ricordato, il prossimo anno il progetto coinvolgerà molte altre scuole della provincia di Prato.

Per una straordinaria coincidenza, proprio oggi, mentre gli studenti presentano il loro lavoro sull’immigrazione, l’amministrazione provinciale è impegnata ad accogliere 13 uomini, donne e bambini che richiedono asilo, perché fuggono dalla guerra. Il fatto ha scatenato una violenta campagna politica sostenuta dal Sindaco e da alcuni esponenti della Giunta comunale contro l’accoglienza riservata a questi uomini e donne, violando con il loro comportamento i principi sanciti nella nostra Costituzione.

Il volantino preparato dalle ragazze per il loro lavoro diverrà un manifesto della Provincia di Prato, una sorta di dichiarazione di principio di quella che è la politica dell’amministrazione provinciale.

La Fondazione, nell’introduzione, ha ricordato il saluto e l’augurio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che con un colloquio telefonico ha rivolto a Elisabetta Caponnetto, presidente onorario della Fondazione, durante la sua recente visita a Firenze, per il lavoro svolto a favore della cultura della legalità nella scuola e fra i giovani. È uno sprone a continuare nel nostro lavoro con rinnovato entusiasmo e impegno.

Immigrazione e integrazione, il titolo del lavoro dei giovani che affronta la questione da un punto di vista dei flussi oltreché da quello più propriamente culturale. Chi giunge nel nostro Paese, in fuga dalla guerra o perché perseguitato per ragioni politiche, ha diritto alla protezione dell’asilo politico. La crescita dell’immigrazione è stata rafforzata dal processo di globalizzazione economica, processo che ha avvicinato cittadini di tutto il mondo, dando origine a fenomeni di omologazione economica, culturale, degli stili di vita, ma, al tempo stesso, grazie agli scambi fra gli uomini, è possibile rendere più incisiva la battaglia contro le discriminazioni e il divario fra i Paesi del nord e sud del mondo.

Le motivazioni dei flussi migratori sono varie, la prima è di natura economica, poi vi sono quelle politiche o religiose, o a seguito di disastri naturali. Le migrazioni costituiscono delle opportunità per i Paesi di arrivo perché nuove forze lavoro consentono di irrobustire il sistema sociale, oltre ad avere forza lavoro qualificata. Dal punto di vista dei paesi di partenza l’immigrazione serve ad attenuare le tensioni sociali, se vi è una forte disoccupazione, mentre da un altro lato costituisce un impoverimento perché migrano giovai acculturati.

A Prato è particolarmente significativa l’immigrazione cinese, insediata in alcune parti della città, immigrazione cui viene attribuita ingiustamente la diffusione del lavoro nero e dell’evasione fiscale e contributiva. Per contrastare efficacemente l’immigrazione clandestina è necessario sviluppare e rafforzare la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione a cominciare dal promuovere la conoscenza della lingua e delle leggi.

Una buona politica dell’integrazione richiede il confronto, il dialogo, il rispetto e il coinvolgimento. Gli studenti hanno individuato quali primi interventi da realizzare l’attività dei facilitatori per aiutare i migranti ad orientarsi nella nuova realtà, la disponibilità di alloggi per i primi mesi per consentire la ricerca di un lavoro e una sistemazione più stabile in condizioni di sicurezza, l’offerta di piccoli lavori quali forme di avviamento ad un lavoro duraturo e sicuro.

Prato è oggetto di dibattito la forte presenza della comunità cinese che talvolta è pretesto per politiche e ragionamenti fortemente discriminatori.

Su questo l’assessore Ferrara, intervenuta successivamente, ha voluto ribadire che la questione del lavoro nero è rimasto sotto silenzio e di comodo finché non è scoppiata la crisi economica con tutte le sue conseguenze sul piano dell’occupazione ed è diventato una vera e propria emergenza quando le aziende pratesi hanno cominciato a delocalizzare la produzione. Nella conclusione la Fondazione ha ringraziato i giovani per questo loro lavoro, autentica lezione di civismo in un momento così difficile e in una realtà cittadina percorsa da tensioni sul tema dell’immigrazione.

Peccato l'assenza del Comune di Prato e al confronto mancato!



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Incontro pubblico a Cecina


INCONTRO A CECINA CONTRO IL LAVORO NERO E L'EVASIONE FISCALE



Martedì 17 maggio finalmente a Cecina. Dopo averlo annunciato per tanto tempo ed aver suscitato tante curiosità, abbiamo mantenuto l'impegno di tenere l’incontro che prosegue il lavoro avviato dai ragazzi e dalle ragazze dell’Istituto Marco Polo – Cattaneo della città. Presso la sala della Consulta giovanile, che proprio oggi è stata intitolata a Peppino Impastato, nella cornice della festa della legalità, la Fondazione ha ripreso il cammino, avviato lo scorso anno. Ci intristisce che accanto ai giovani della Consulta non ci fossero gli studenti del Cattaneo. Eppure le sollecitazioni erano state continue, li avevamo esortati con l'esempio di Antonino Caponnetto a non abbandonare alle prime difficoltà le battaglie in cui si crede. Siamo, invece, ben contenti di riprendere, il prossimo anno, il percorso già avviato e riconquistare la fiducia dei ragazzi. In questi mesi la Fondazione ha lavorato e ha convinto l’amministrazione comunale a sedersi intorno ad un tavolo e confrontarsi con quanto hanno da dire i giovani. E partendo proprio da Cecina, ha lanciato questa battaglia per il contrasto al lavoro nero e all'evasione fiscale e contributiva. Dalla sollecitazione diffusa dei giovani di effettuare maggiori controlli e dalla delusione di aver scoperto che fra le misure del ministro Sacconi vi è quella di operare gli accertamenti fiscali e di contrasto al lavoro nero solo dopo aver avvertito, degli stessi, le categorie economiche, la proposta della Fondazione è che dalla Toscana venga un segnale forte a favore della legalità e della giustizia fiscale: le amministrazioni comunali esercitino quel potere che hanno e impegnino il Corpo dei vigili urbani nei controlli alle aziende del proprio territorio. Non sono necessarie “guardie verdi o gialle”, né poteri speciali, i vigili sono a conoscenza delle attività economiche, di capannoni e aziende sul territorio comunale e possono intervenire celermente ed efficacemente a contrastare evasori (145 miliardi di euro, secondo le ultime stime!) e coloro che fanno ricorso al lavoro nero. Solo così si può avviare un percorso virtuoso di recupero e che sia da esempio per tutto il Paese.

Maurizio Pascucci dell’Arci, nostra partner, nel ricordare Peppino Impastato, ha indicato l’esempio di Felicia, madre di Peppino, ricerca di giustizia e ha voluto ringraziare Lorenzo Diana, limpidamente impegnato nella battaglia a favore della legalità. Ha fornito dei dati relativamente al lavoro nero, numeri estremamente preoccupanti provenienti da fonti ufficiali, da cui si evince una diminuzione significativa delle ispezioni, diminuzione a cui si può accostare l'altro dato allarmante dell’aumento degli infortuni sul lavoro, specie al primo giorno di lavoro, indizio di lavoro irregolare.

Anche in Toscana vi è un numero significativo di lavoratori in nero, fra di essi vi sono alcuni minori. In particolare, nel caso di un’indagine è stato ipotizzato il reato della riduzione in schiavitù, vicenda in cui sono coinvolti cittadini italiani nelle vesti di sfruttatori.

Contro questi fenomeni è necessaria un'assunzione di responsabilità da parte di ogni cittadino di buona volontà, ma occorre pure che chi ha responsabilità di governo elabori strumenti di contrasto efficace per evitare che nelle smagliature della società civile si inserisca la malapianta della cultura e delle pratiche mafiose.

Ha preso la parola Lorenzo Diana, membro nelle passate legislature delle Commissioni parlamentari antimafia ed oggi impegnato con la fondazione Antonino Caponnetto, che ha voluto ricordare, anche lui, Peppino Impastato, divenuto oramai simbolo della lotta contro la mafia.

Se noi abbassiamo il livello di attenzione sulla sicurezza sul lavoro cresce il numero degli infortuni sul lavoro, molti dei quali mortali, circa 1000 all’anno, e moltissimi sono quelli che hanno come conseguenze delle menomazioni per i lavoratori. Contro tutto ciò dobbiamo rafforzare decisamente la cultura della legalità, del rispetto delle norme, che sono la vera garanzia per chi ha meno potere, per chi è indifeso. Ha rivolto un appello ai giovani all’impegno politico, senza il quale non è possibile l’esercizio della democrazia, né ci si può illudere che ci siano terre immuni dal fenomeno mafioso, che si può tenere a distanza solo tenendo alta la guardia e la vigilanza da parte di ogni cittadino.

Sergio Iommelli della Fondazione si è occupato dei temi connessi all'evasione e al riciclaggio del denaro guadagnato illecitamente, sottolineando la questione della concorrenza sleale di quegli imprenditori che ricorrono al lavoro nero, oltre a provocare un danno alla collettività. Ha richiamato all'attenzione di tutti che i dati forniti dall’Istat sono solo delle stime molte volte prudenziali, che potrebbero nascondere numeri ancora più allarmanti, che stanno a significare ricchezze sottratte illegalmente al fisco, e quindi alla collettività, costretta ad intervenire per ripianare i buchi dei mancati introiti o, in alternativa, a rinunciare alle prestazioni dello Stato sociale. In questo senso ha denunciato l'assenza di consapevolezza morale dei cittadini del vivere in comune, mentre la trama delle relazioni fra i cittadini sembra ridursi ai soli rapporti giuridici lasciando fuori la politica quale dimensione del vivere insieme e della ricerca di orizzonti collettivi.

Federico Gelli, con cui condividiamo numerose battaglie a favore della legalità, ha raccontato della sua esperienza nella Regione Toscana in tema di lavoro. In occasione dei due scioperi generali del 2003 e del 2008 vi è stata una forte richiesta in tema di appalti pubblici e, in Toscana, era stata votata una legge molto rigorosa che li regolamentasse, legge che aveva provocato non poche resistenze e critiche anche fra i membri del Consiglio regionale. Per una complessa situazione giuridica alcune delle parti della legge sono state modificate, espungendo parti significative, e si è giunti alla attuale legge 38 della Regione Toscana sugli appalti.

I cardini della legge sono quelli di disciplinare in tutti gli aspetti la questione degli appalti pubblici, riconoscendo che grazie ad essa è anche possibile salvaguardare la prestazione d’opera dei lavoratori.

Inoltre essa prevede un osservatorio degli appalti pubblici con funzioni di controllo e monitoraggio, consulenza e supporto per i piccoli comuni, individuando modalità di comportamento omogenei. È una garanzia anche per gli imprenditori, perché introduce il principio di non ricorrere all’offerta con il massimo ribasso negli appalti pubblici. Infatti ci sono delle imprese che, dopo aver vinto l’appalto ed eseguito parte dei lavori, scompaiono. Aver privilegiato invece l’offerta economicamente più vantaggiosa è uno strumento che valuta molti parametri oltre la l'utilità economica: la qualità dell’opera, il rispetto delle norme da parte dell’impresa, l’attenzione all’ambiente. La questione della sicurezza è un altro elemento significativo, perché il costo della sicurezza è uno dei tagli più frequenti per abbassare l'offerta. La banca dati degli appalti incrociata con quella della Guardia di Finanza permette di scoprire rapidamente se si è in presenza di imprese poco affidabili. Si aggiunga poi il prezziario delle opere per evitare comportamenti disomogenei delle imprese sul territorio toscano. La Regione ha potenziato i vigili sanitari che si affiancano a quelli urbani nel controllo degli appalti nel territorio di competenza. Infine c'è una particolare attenzione al subappalto, elemento critico questo perché è lo strumento con cui aziende in odore di mafia tentando di introdursi nel tessuto economico di una regione. La regola è quella che chi vince una gara non può permettere di accodarsi ad altre aziende subappaltanti.

Alla fine il saluto di Giovanni Impastato ha ricordato a tutti che, per battere la mafia, è necessario un sano progetto di sviluppo morale e culturale.

Luciano Mennonna della Cgil ha voluto confermare l’impegno del sindacato sui versanti della lotta alla mafia e al contrasto all’economia illegale. Ci sono settori a fortissima vocazione al lavoro nero, ma anche vero e proprio lavoro fantasma, anticamera dello schiavismo. Contro tutto ciò ha auspicato il sostegno alla magistratura e alle forze dell’ordine, soprattutto in questo momento in cui le risorse disponibili alla loro attività di controllo sono scarse.

Alla fine del dibattito, che è stato sereno e molto sentito dai giovani, esprimiamo l’augurio che le amministrazioni comunale attente comincino ad adottare comportamenti coerenti con la volontà di combattere l’evasione fiscale e di contrastare il lavoro nero.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

INCONTRO CON IL PESENTI DI CASCINA E IL XXV APRILE DI PONTEDERA



Nell’Auditorium della Provincia di Pisa, martedì 17 maggio si è tenuto l’incontro conclusivo con gli studenti e le studentesse di Cascina e di Pontedera. Ad accoglierli, il presidente della Provincia, Andrea Pieroni, che ospitando la manifestazione ha voluto dare un segnale di attenzione. Ha esordito apprezzando il contributo dei giovani in un progetto così impegnativo. Ha ricordato quanto sia importante la battaglia contro la mafia e contro la criminalità organizzata che inquinano lo spazio democratico e, nel far ciò, agevolano l’erosione dei diritti dei cittadini. Nella provincia di Pisa vi sono più soggetti che lavorano a favore della diffusione della cultura delle regole che sono impegnati quotidianamente a tale scopo.

La Fondazione ha voluto dare atto dell’impegno degli amministratori locali che sono accanto ai propri giovani concittadini che, con questo loro comportamento, irrobustiscono le difese della società civile e hanno funzione di prevenzione nei confronti dei tentativi di infiltrazione criminale. In questo senso vanno intese anche le osservazioni critiche rivolte a talune amministrazioni, perché servono a richiamarle al loro dovere, quello di essere interlocutori ed esempio per i giovani. Lo scorso anno i ragazzi del Liceo di Pontedera hanno posto il tema del lavoro nero, senza però ricevere risposte. Dispiace per questo l’assenza del Comune di Pontedera che solo a fase alternata è presente a questi appuntamenti con i propri giovani. La Fondazione ha deciso di non lasciare inevasa la domanda e, per questo, rilancerà il tema. Lo farà da Cecina, prendendo spunto dalla proposta elaborata lo scorso anno dagli studenti dell’Istituto Marco Polo – Cattaneo e che non aveva trovato alcuna interlocuzione da parte degli amministratori locali, che avevano disertato tutte le occasioni di confronto.

Quest’anno studentesse e studenti di Pontedera si sono occupati della loro scuola, di come preservare il bene, di come salvaguardarlo e migliorarlo. Quelli di Cascina invece si sono interessati di rifiuti, con particolare attenzione a quelli speciali. Come si intuisce facilmente, i giovani sono preoccupati da questioni di grande rilievo che mettono in crisi il loro futuro, ma anche quello di tutti noi.

Hanno esordito i giovani dell’Istituto di Cascina ringraziando Ecofor e Arpat per l’aiuto ricevuto nel loro lavoro, poi sono passati ad analizzare che cosa è un rifiuto, come sono raccolti e smaltiti.

Hanno visitato il sito di Peccioli, che da discarica a cielo aperto, negli anni Ottanta del secolo scorso, è divenuto un impianto di trattamento dei rifiuti dopo l’intervento di risanamento. Oggi, è un modelli che attira l’attenzione di organismi internazionali e di coloro che si occupano di trattamento dei rifiuti.

Hanno poi esaminato le vicende della discarica della De.Co Industria, che è stata chiusa a seguito del provvedimento dell’Autorità giudiziaria lasciando un debito a carico della collettività, non solo finanziario, ma anche per ciò che concerne l’ambiente. L'altra discarica del “Tiro a segno” è stata per molto tempo luogo di sversamento di rifiuti, fino al tentativo di regolamentarla e metterla in sicurezza degli ultimi anni. Un questionario preparato dagli studenti e distribuito a 250 loro compagni è servito a saggiare le loro conoscenze, quanta consapevolezza vi è del problema e se si fa la raccolta differenziata in casa. Il questionario è stato distribuito anche a cittadini e le loro risposte hanno fornito dati su cui riflettere.

Hanno preso poi la parola ragazze e ragazzi del Liceo di Pontedera. Dapprima hanno riproposto lo spot che illustra il loro progetto dello scorso. Quest’anno si sono voluti occupare dei beni comuni e, in particolare, della scuola. Con l’aiuto di immagini ne hanno sottolineato il degrado. Vorrebbero imbiancare le pareti, intervenire sul riscaldamento, definire degli spazi nell’edificio da rendere disponibili per gli studenti, trovare soluzioni per le pulizie di aule e corridoi. Hanno coinvolto i propri compagni e approntato un decalogo dei buoni piccoli gesti, perché modificando i comportamenti individuali è possibile raggiungere risultati incoraggianti. Hanno previsto un incontro con un tecnico di Acque SpA per approfondire il tema dell'acqua e che cosa possono fare nella loro scuola per evitare sprechi e rifiuti. Di energia si sono occupati in relazione al problema di quella necessaria per l'edificio scolastico. Hanno incontrato tecnici di Enel Energia per conoscere le diverse fonti alternative. In piccolo sperano di far installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto della propria scuola e, intanto, si impegnano a risparmiare con i piccoli gesti quotidiani. Per concludere uno spot a favore delle fonti alternative.

Un ultimo bel segnale: ragazze e ragazzi hanno coinvolto compagni di altre scuole con l’intento di ampliare le buone pratiche e i buoni comportamenti. Due brani tratti dai temi dei ragazzi sulla loro esperienza hanno chiuso il loro intervento.

L’assessora provinciale all’Istruzione, Miriam Celoni, sempre presente e molto attenta alle sollecitazioni dei ragazzi, comportamento che la Fondazione apprezza come esempio di amministratore credibile, intervenuta dopo, ha innanzitutto espresso la sua soddisfazione per il lavoro di questi ragazzi che ha al centro la scuola, scuola in fortissima sofferenza in questo momento, ma che è sempre viva, come testimoniano i giovani. Ha preso l’impegno di rilanciare la proposta degli studenti di Pontedera dei pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola, almeno a cominciare da alcune scuole della provincia quale segno di scelta a favore delle energie alternative, e lavorerà affinché questo diventi esempio virtuoso.

Ha richiesto la collaborazione dei ragazzi, a sollecitare, a ricercare il dialogo e il confronto. Ha apprezzato l’assunzione di responsabilità da parte loro, sia quella individuale, perché i piccoli gesti quotidiani servono ad aprire la strada a modificazioni significative nel vivere comune, sia quella collettiva perché rafforza la possibilità di una convivenza fondata sui valori della democrazia e della legalità.

L’assessore provinciale ai Lavori pubblici, ai Trasporti e Legalità, Gabriele Santoni, ha assunto questo incarico, dichiara, per costruire una cornice culturale entro la quale soggetti diversi possano lavorare insieme sulla cultura delle regole. Anche in Toscana la mafia, che non controlla il territorio, è presente in quegli ambiti che consentono larghi profitti: i rifiuti, l’usura e il racket della contraffazione. Per contrastare tutto ciò è necessario l’impegno di tutti, ma anche la capacità e le competenze, che si acquisiscono a scuola. Ecco perché è importante difendere e rafforzare la scuola.

Questa bella esperienza di ascolto e di confronto fra ragazzi e Istituzioni locali conforta le convinzioni della Fondazione sul proprio lavoro, sull’impegno, e ci gratifica la risposta degli amministratori perché esempio di educatori lungimiranti e attenti, soprattutto se messo a confronto con le accuse di demagogia e di populismo che ci sono state rivolte ultimamente e ai tentativi di emarginare la Fondazione, una sorta di cattiva maestra da scansare, perché forse non si vuole o non si è abituati al dibattito e non si accettano di buon grado le critiche.

Fabio Mariotti, assessore del Comune di Cascina amministrazione, questa sempre attenta e presente sin dal primo anno, ha lodato di tutti gli studenti di Cascina presenti all’incontro in un giorno di chiusura della loro scuola, sede elettorale e ha confermato che anche la nuova amministrazione proseguirà ad essere nel percorso con i suoi giovani cittadini.

In conclusione, Lorenzo Diana, già membro della Commissione Antimafia ed esperto di ecomafie, ha raccontato ai ragazzi come funziona il traffico dei rifiuti e, in particolare, quelli speciali. E ha voluto rimarcare che un’efficace contrasto alle ecomafie può venire dal comportamento attento e vigile dei cittadini, autentiche sentinelle nel difendere la legalità.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

mercoledì 18 maggio 2011

Sentinelle a Massa terzo incontro


INCONTRO MASSA



Venerdì 13 maggio appuntamento a Massa. Ragazze e ragazzi del Liceo Classico Pellegrino Rossi della città e quelli del Liceo Scientifico Marconi di Carrara sono stati ricevuti dall’assessore provinciale all'Istruzione, Raffaele Parrini, e dalle omologhe del Comune di Massa, Carmen Menchini, e del Comune di Carrara, Giovanna Bernardini.

La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando lo spirito del progetto: dare voce ai giovani, ricercare gli spazi perché possano esprimersi, essere protagonisti, partecipare alla vita pubblica e trovare finalmente cittadinanza. In questo senso ha rimarcato i passaggi in cui si articola il progetto stesso che prevede un incontro introduttivo di presentazione con i soli studenti. Poi, un secondo, cui sono invitati amministratori e cittadini, proprio per far conoscere il lavoro che gli studenti hanno avviato e richiedere il confronto, attivare un canale di comunicazione, anche per ricevere consigli e suggerimenti, promuovere la discussione e il rispetto reciproco. Infine, al terzo incontro, quando i ragazzi hanno completato il proprio lavoro, invitano gli amministratori locali ad un dibattito più stringente e chiedono loro di assumere degli impegni precisi. Questa articolazione del progetto, come abbiamo più volte ripetuto, nasce dalla convinzione di rafforzare e stimolare il confronto pubblico e l'interlocuzione fra cittadini e amministratori perché, senza tali modalità, è la stessa democrazia a soffrirne. Continueremo a ricordarlo fino a vincere tutte le resistenze che, ancora una volta, abbiamo riscontrato in questo incontro.

Dopo un breve saluto di Carmen Menchini, che ha ringraziato la Fondazione e ha sottolineato il valore di queste esperienze perché consentono ai giovani di fare esercizio di democrazia, hanno esordito i ragazzi di Massa che si sono occupati, fin dallo scorso anno, di spazi giovanili. Gli studenti hanno ripetuto, per l'ennesima volta, di non volere essere informati, ma di essere coinvolti! Dagli incontri con i tecnici del Comune hanno invece appreso cos’è il Piano strutturale e quali sono le scelte dell'amministrazione. Ma di partecipazione attiva alle decisioni sul disegno della loro città, niente! Dopo due anni scolastici, i ragazzi hanno allora simulato, con l'aiuto di slide, come sarebbe stata oggi la città con uno spazio per loro, dove poter fare concerti, mostre e altre attività, per far meglio comprendere la loro idea di protagonismo.

A seguire, i giovani del Liceo Marconi hanno presentato il loro progetto sull’acqua. Hanno fatto alcune interviste ai cittadini dopo la recente assegnazione del servizio ad una società, Gaia, assegnazione che ha avuto come primo effetto un aumento dei prezzi. Dalle risposte alle loro domande si desume l’insoddisfazione degli abitanti di Carrara. I giovani si sono soffermati a chiarire le caratteristiche dell’acqua potabile e delle acque minerali in bottiglia e hanno richiesto che ci siano controlli più stringenti sulla qualità delle acque imbottigliate che, nonostante abbiano limiti meno severi di quella del rubinetto, costano dalle 500 alle 1000 volte di più.

Hanno poi preso la parola le ragazze della quarta E dello stesso Liceo che, lo scorso anno, si sono occupate delle polveri sottili nella loro città, dovute al trasporto dei blocchi di marmo. Le studentesse hanno fatto la cronistoria del progetto, ricordando l’assenza degli amministratori a tutti gli incontri fino a quello del 28 marzo scorso a Carrara, nel ridotto del Teatro degli Animosi. In quella occasione, il sindaco, Angelo Zubbani, ha incontrato per la prima volta i suoi giovani cittadini, offrendo delle risposte alle loro richieste e ai loro rilievi. Ma le risposte non hanno convinto i ragazzi, come hanno ribadito, perché a loro sembrava, e sembra, preminente l’interesse della tutela della salute dei cittadini. Questo giudizio lo hanno ripetuto anche dopo aver ricevuto la visita del Sindaco, presso la loro scuola, dopo il 28 marzo, che sarebbe dovuta servire, nelle intenzioni del primo cittadino, a fornire, sia pure tardivamente, quei dati relativi alle polveri sottili, utili alla ricerca, che non aveva mai fornito.

Carmen Menchini ha voluto innanzitutto apprezzare il dato che nelle richieste dei ragazzi ci sia sempre un riferimento all’offerta culturale, ma ha voluto rivolgere loro alcune osservazioni critiche. Innanzitutto il sillogismo dei ragazzi: non ci sono spazi per noi giovani, voi amministratori non li avete realizzati, dunque non avete dato risposte alle nostre richieste. Al contrario, sostiene l'Assessore, esistono dei progetti del Comune di Massa che sembrano soddisfare le richieste dei giovani. C’è un corso di alfabetizzazione per gli stranieri, un cineforum, la biblioteca comunale apre anche la domenica. La pedonalizzazione di piazza Aranci inizierà nel prossimo mese di luglio e lo spazio sarà libero dalle auto. Ha chiesto loro atteggiamenti responsabili quando si richiedono agli amministratori pubblici degli impegni, cominciando ad interrogarsi quanto della propria paghetta è destinato al consumo culturale.

Raffaele Parrini ha dichiarato di apprezzare il dibattito franco, chiaro e ha inteso il lavoro dei giovani come una critica costruttiva all'opera degli amministratori. Ha però osservato che la Fondazione ha espresso giudizi un po’ tranchant, rischiando il populismo e il qualunquismo perché non tengono conto dell’attacco fatto alle amministrazioni locali dal governo del nostro Paese, amministrazioni che sono in difficoltà enormi da un punto di vista finanziario per i tagli operati ai trasferimenti e per la mancata indicazione di fonti nuove di finanziamento. Tutto ciò non consente loro di lavorare con serenità e per soddisfare le esigenze dei cittadini.

Relativamente alla questione dell’acqua, ha ribadito che la scelta di Gaia, la società pubblica che gestisce il servizio dell'acqua, è un tentativo di mantenerla in mano pubblica.

Sul tema delle polveri ha ricordato la legittimità delle diverse posizioni in campo, avendo bene in mente l’interesse della salute pubblica, ma ha voluto difendere la scelta della strada dei marmi quale strumento per risolvere il problema. Ha invitato ad una assunzione di responsabilità collettiva per individuare, discutere e risolvere i problemi, per sfuggire alla facile demagogia di addossare agli amministratori tutte le responsabilità.

Paolo Gozzani della Cgil, nostra partner, ha sottolineato il valore di questa discussione e ha voluto ricordare la grave situazione in cui si trovano molti lavoratori della provincia di Massa che rischiano di perdere il posto a causa della crisi economica.

Giovanna Bernardini si è rammaricata per l’assenza dell’assessore comunale all’Ambiente, Giovanni Dell’Amico, che avrebbe meglio dialogato con i ragazzi. Anche lei ha lamentato i tagli al bilancio del suo assessorato che non consente di poter programmare in modo adeguato tutte le attività. Dopo aver bacchettato i ragazzi per le interviste ai cittadini che non sono un campione statistico, quindi prive di valore scientifico, ha voluto rimarcare l’assenza di una educazione all’uso di questo bene fondamentale. Ha invitato studenti e studentesse a proseguire nel loro impegno, proponendo loro un patto affinché continuino ad essere sentinelle, anche a prescindere dalla fondazione Caponnetto!

Maurizio Pascucci dell’Arci, nostra partner, ha molto apprezzato la discussione e ha ricordato alcune delle regole di questo progetto: privilegiare l’ascolto dei ragazzi, non sovrapporre la propria voce a quella dei giovani e la presenza delle istituzioni sia quella di dare delle risposte. Queste regole assumono maggiore rilevanza se incrociate con la complessità degli argomenti. Occorre rifuggire sì dalla demagogia e dal populismo, ma questo non può esimere da una valutazione critica delle scelte che operano le amministrazioni e chi ha responsabilità di governo, come nel caso delle decisioni difficili sull'acqua, che scontano anche, talvolta, una scarsa consapevolezza delle conseguenze. Ha posto l'accento sulla partecipazione, quale tratto distintivo della buona politica, che è autentica quando si contano le ragioni di ciascuno. La politica deve occupare gli spazi che finora sono stati lasciati vuoti dal clima generale di disattenzione.

Prima dell'intervento conclusivo di Maurizio Pascucci, la Fondazione ha voluto sottolineare alcuni passaggi di questa giornata. Dopo l'impegno straordinario per convincere gli amministratori locali a sedersi attorno ad un tavolo e discutere e dopo aver moderato un dibattito difficile ed aspro, come quello del 28 marzo scorso, abbiamo scoperto che il Sindaco di Carrara ha rilasciato un'intervista a Tele Toscana Nord due giorni dopo, dichiarando di essere stato vittima di un'imboscata. Imboscata è parola forte, scelta non a caso, come se il 28 qualcuno avesse deciso di tendergli una trappola, senza alcun preavviso, invece all'appuntamento, il Sindaco, era giunto dopo ripetuti inviti cui erano allegati sempre tutti i documenti preparati dagli studenti per la discussione. Con non poco sgarbo, aveva poi incontrato i ragazzi del Liceo scordandosi di invitare la Fondazione, tutor del progetto, che, piaccia o no, continuerà ad essere presente.

Ricordiamo che i rappresentanti delle Istituzioni locali, dopo essere stati eletti, devono tener conto del benessere di tutta la collettività. I ragazzi a distanza di due anni scolastici sono sempre senza soluzioni e le risposte date in privato a scuola più che risposte sembrano giustificazioni, non risolvendo i drammatici problemi di tutela della salute.

La soluzioni proposte dai ragazzi: mettere a norma l’impianto di lavaggio in modo che i camion arrivino in città puliti; e l'impegno a contrastare l’imbrattamento e la perdita di materiale dai camion in transito rimangono lettera morta.

All'incontro finale, senza nemmeno celarlo tanto, c'è l'invito rivolto ai giovani alla collaborazione, anche senza la Fondazione. Che cosa può aver prodotto questa situazione straordinaria? Che cosa induce degli amministratori a dare un tale esempio ai giovani che si avvicinano alla politica?

Quello che si intravede è una difficoltà ad ascoltare, ad accettare un confronto libero con posizioni diverse, a valutare le ragioni differenti che alcuni cittadini propongono. Lo spirito del progetto è invece quello di mettere insieme, attorno ad un tavolo, studenti, cittadini ed amministratori e ha fatto vedere che la nostra Toscana è capace di dare segnali importanti e concreti di fiducia, partecipazione e responsabilità, come dimostrano gli esempi di Firenze, Arezzo, Grosseto, gli amministratori della Provincia di Lucca e di Pistoia, di Barga, Agliana, Cascina, Pontedera e la Provincia di Pisa. La nostra insistenza e quella dei giovani sono state premiate, quest'anno, da comportamenti decisamente più attenti all'ascolto, si vedano i casi degli amministratori della Provincia di Prato, dei Comuni di Livorno e di Pistoia, di Siena, che hanno inteso la Fondazione come un alleato degno di fiducia in questo cammino difficile per riconquistare i giovani all'impegno. Gridare al qualunquismo e alla demagogia è una difesa debole contro l'evidenza della disaffezione alla politica e al protagonismo civile, serve tutt'al più a mascherare l'insofferenza e la disabitudine al confronto e alle critiche. Riguardo ai tagli, la Fondazione ha dichiarato sin dall'inizio, e le nostre mail sono lì a testimoniarlo, tutta la propria contrarietà ai tagli scellerati del governo. Tanto che ha apprezzato la scelta dell'assessore alle Infrastrutture della Provincia di Pistoia di avere quali alleati gli studenti e la Fondazione nella battaglia per avere una ex caserma da riutilizzare come edificio scolastico.

In chiusura, una ragazza del Liceo di Massa e una di quello di Carrara hanno chiesto la parola per una breve replica. La studentessa di Carrara ha smentito che l’incontro del 28 marzo sia stato bello e ha ribadito che il Sindaco era infastidito dalle loro richieste; inoltre, quando si è recato al loro Liceo, ha ribadito che non è possibile avere tecnicamente dei camion a tenuta stagna che trasportano i blocchi di marmo, ma per i giovani resta prioritaria la salute pubblica.

Gli studenti di Massa hanno dimostrato grande maturità esprimendo, in primo luogo, solidarietà ai lavoratori della Eaton, dove trecento di loro rischiano il posto di lavoro per la delocalizzazione dell’azienda. Hanno ribadito di essere disponibili a collaborare con l'amministrazione cittadina, invocando di essere “usati” e hanno osservato che alcune delle iniziative dell’amministrazione sono poco pubblicizzate, come il corso di alfabetizzazione per stranieri. Il cineforum è semplicemente un'altra cosa da quello che loro intendono e ricercano. L'apertura della biblioteca è insufficiente, limitandosi a tre ore, tanto è vero che si sono detti pronti all'autogestione. Di questo vorrebbero discutere, senza dover giustificare quanta parte della loro paghetta è destinata alla spesa culturale!

Ragazzi che si mettono in gioco e sono così disponibili alla fatica per costruire insieme una città migliore costituiscono motivo di orgoglio e devono indurre tutti noi adulti a comportamenti più umili e a non farci dimenticare di essere buoni educatori, capaci di far crescere giovani così responsabili.



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Responsabile Nazionale Progetto Scuola

sabato 14 maggio 2011


INCONTRO DI AREZZO



Oggi mercoledì 11 maggio è stata la volta del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo. Ad accoglierci i ragazzi e i loro instancabili insegnanti, Agostino Fabbri e Daria Meazzini.

Come già a Firenze, anche ad Arezzo le Istituzioni hanno dato un bel segnale ai giovani, non solo con la presenza agli incontri, che è fondamentale, ma anche con l’interlocuzione quotidiana che si è tradotta in atti amministrativi. Alla presentazione il progetto sembrava molto ambizioso, ma alla prova dei fatti dobbiamo lodare tutti i ragazzi per i risultati davvero eccellenti. Dal confronto con gli amministratori è scaturita una prima delibera che ha consentito agli studenti di progettare e realizzare, in tempi incredibilmente brevi, le opere sui muri del sottopasso del Parco Pertini. E il risultato è stato così bello da convincere l’amministrazione a deliberare per un nuovo intervento artistico nel cavalcavia da destinare alla street art per i writer che la praticano.
Grazie alla collaborazione della Questura che, fin dall’inizio, ha avuto fiducia nei ragazzi e nel loro approccio complessivo: difendere e tutelare il patrimonio artistico e il decoro urbano, dare visibilità all’opera dei writers, riconoscere a questa forma artistica degli spazi in luoghi precisi e condivisi da tutti.

A testimonianza del loro intervento artistico i ragazzi della prima classe hanno realizzato un video che testimonia le varie fasi del progetto dal titolo "Arezzo a colori", nel corso del quale si sono confrontati con i cittadini ricevendone apprezzamenti.

La Fondazione ha ringraziato tutti i protagonisti del progetto a partire dai ragazzi che, con il loro entusiasmo e la loro serietà, hanno dato una bella lezione agli adulti su cosa significa aggregazione, capacità di costruire consenso, bellezza e gioco. Agli insegnanti, veri motori e autentici interpreti del loro ruolo di guida. All’Arci, compagna di viaggio insostituibile che mette a disposizione dei ragazzi il suo contributo a proseguire le esperienze anche fuori dalla scuola. Alla Questura che lavora con lungimiranza alla crescita dei giovani.

È intervenuto il Presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, che ha ricordato la figura di Antonino Caponnetto che dopo il dolore per la perdita di Falcone e Borsellino decise di battere un colpo a favore della democrazia e della legalità. Ha invitato gli studenti a non dimenticare e ad essere esigenti con se stessi e con gli altri nel fare emergere i valori della solidarietà, della tolleranza e della democrazia. Per quanto riguarda l’amministrazione da lui guidata ha promesso l’impegno a proseguire insieme con i giovani.

È intervenuta poi l’ispettore capo della Questura di Arezzo, Giulia Cappelletti, che ha collaborato con i ragazzi in questo percorso di legalità e si è dichiarata dispiaciuta che questi esempi positivi trovano poco spazio sulla stampa e nei media in generale.
Ha preso la parola l'assessore Aurora Rossi, che ringraziamo per il contributo dato alla realizzazione del progetto, la quale si è dichiarata soddisfatta per il lavoro fatto dagli studenti, ma anche del valore di una forma d’arte poco conosciuta. Ha consegnato la delibera comunale che autorizza l’intervento artistico nel sottopasso di via Arno alla attività dei writers. Luoghi poco accoglienti possono essere riqualificati per divenire più vissuti e più sicuri.
Elisa Viti dell’Arci, nostra partner, ha proposto di utilizzare le bozze dei disegni realizzati per una mostra di sensibilizzazione e di prevenzione al degrado.
Ha concluso Luciana Tartaglia della Cgil, anch’essa nostra partner che si è dichiarata soddisfatta ed entusiasta di proseguire e collaborare a questo progetto.
Professori, autorità e i ragazzi, tutti assieme ci siamo spostati verso il sottopasso ad ammirare le opere dei ragazzi.



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Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Incontro finale a Pistoia



INCONTRO PISTOIA



Oggi giovedì 12 maggio, nella bella sala Vannucci, presso l’assessorato alla Cultura della Provincia di Pistoia, si è tenuto l’incontro finale con le due scuole pistoiesi.

A ricevere i giovani Mauro Mari, assessore alle Infrastrutture della Provincia, Daniela Pinzauti, dell’assessorato alle Politiche giovanili che è intervenuta a nome dell’Assessore Chiara Innocenti, Eleanna Ciampolini, sindaco di Agliana, e Fabrizio Magazzini, assessore alla Legalità del comune di Agliana.

La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando lo spirito del progetto: favorire lo scambio, il dibattito fra cittadini e amministratori in modo da alimentare il fuoco della democrazia, in questo coerente con l’insegnamento di Antonino Caponnetto. I giovani non richiedono canali privilegiati di ascolto, vogliono essere ascoltati ed essere cittadini a pieno titolo. I temi che sollevano devono essere nell’agenda degli amministratori: per questo torniamo a ribadire quanto sia importante una presenza costante e non a singhiozzo in questo percorso di formazione. La Fondazione si sforza di informare per tempo sulle scadenze, riconosce che gli impegni degli amministratori possono essere tanti ed anche improvvisi ma, per fortuna, in una amministrazione vi sono più componenti che possono intervenire. Dispiace l’assenza del Comune di Pistoia, per altro presente nelle altre occasioni. Anche per questo invitiamo l’amministrazione di mettere in agenda la data del 3 ottobre per la Conferenza finale!

La Fondazione ha intenzione di lanciare una campagna di contrasto al lavoro nero, scelto quale tema emblematico di quello che vogliamo fare a favore dei giovani.

Hanno aperto i lavori gli studenti e le studentesse del Liceo Artistico. Si sono occupati di rifiuti, in particolare di ciò che accade nella propria scuola. Hanno studiato da vicino il problema, raccolto dati e hanno fatto vedere, con delle slide, che le bottigliette di acqua e i contenitori di the consumati nelle scuole della provincia di Pistoia in un anno scolastico (200 giorni) riempiono per due volte e mezzo il Battistero di Pistoia. Per contrastare efficacemente questa enorme quantità di rifiuti allora è necessario una strategia fatta di tre R: ridurre, riusare, riciclare. In questa direzione propongono l’installazione di una cannella d’acqua e di distribuire a ciascuno studente una boraccia personalizzata, da loro disegnata, all’inizio dell’anno. Inoltre ogni classe dovrà essere dotata di un cestino per i rifiuti, con separatori per la raccolta differenziata. Infine, hanno scritto alla direzione marketing di ditta produttrice di bevande richiedendo l’adozione di contenitori eco-sostenibili. Per dare forza alla loro battaglia hanno realizzato un fumetto che invita al riciclaggio.

Hanno preso la parola i ragazzi e le ragazze del Capitini di Agliana che, divisi in gruppi, hanno analizzato da più angolazioni il fenomeno della dipendenza: droga, gioco d’azzardo, tabacco, videogiochi, cellulari e computer. Hanno acquisito ed esposto dati molto interessanti sulle diverse forme di dipendenza, arricchendo questa parte con un questionario somministrato ai propri compagni su ciascuno dei temi. In particolare, sul gioco d’azzardo, hanno messo in rilievo la contraddizione stridente fra il contrasto al gioco d’azzardo e lo Stato che lo incentiva, perché ne derivano entrate fiscali di un certo rilievo! I giovani fanno notare, dando un grande insegnamento, come sia inconcepibile il comportamento di uno Stato che dovrebbe avere cura, secondo la Costituzione, dei propri cittadini mentre agisce come un vero e proprio “sfruttatore” di essi!

I ragazzi si sono chiesti infine come intervenire sulle dipendenze e hanno individuato la questione dell’alcol come una prima occasione per farlo. Si sono impegnati a una campagna di sensibilizzazione fra i loro compagni, oltre che a modificare i propri comportamenti. Inoltre intendono abbandonare collettivamente quegli esercizi dove vi sono le macchinette per i giochi d’azzardo.

Mauro Mari, sollecitato dalla Fondazione che ha ricordato la richiesta avanzata dagli studenti del Liceo Artistico lo scorso anno relativamente alle condizioni del loro edificio scolastico, si è soffermato, innanzitutto, sulle difficoltà a trovare gli spazi per le scuole di Pistoia, specie per quelle del centro. Ha voluto raccontare della vicenda della ex caserma Gavinana, da tempo vuota e per la quale da anni l’amministrazione richiede di poter intervenire per ristrutturarla e destinarla ad edificio scolastico. Ha chiarito in modo esauriente quali sono rispettivamente le competenze della Provincia e delle istituzioni scolastiche.

La Fondazione ha proposto agli studenti e alla Provincia di sollevare nuovamente in occasione della Conferenza regionale.

Daniela Pinzauti, si occupa da anni del progetto Albachiara, percorso di cittadinanza e di legalità nel campus di Montecatini. Quest’anno Albachiara si occuperà di responsabilità ed è molto interessante che vi sia un punto di contatto con i progetti dei ragazzi sulle dipendenze. Ha voluto sottolineare il tema del benessere, che non è solo fisico, quale elemento da non sottovalutare nel parlare di dipendenze.

Il Sindaco di Agliana si è dichiarata contenta di aver ascoltato i giovani perché è importante il confronto continuo con i propri cittadini, è un segnale di grande serietà e attenzione e, d’altra parte, la cittadinanza consapevole e responsabile richiede che ciascun cittadino sia disponibile ad occuparsi dei problemi della comunità in cui vive. Annuncia l’intenzione di coinvolgere la scuola nel progetto dell’amministrazione del bilancio partecipato. Il Comune di Agliana ha dichiarato, nel proprio Statuto, che l’acqua è un bene comune da non privatizzare e nelle scuole di Agliana si beve già quella del rubinetto e ha sollecitato i ragazzi a farsi promotori, nella propria famiglia, al consumo di acqua del rubinetto. Ha ringraziato i ragazzi per aver indotto tutti a riflettere sulle dipendenze anche da quegli strumenti di uso quotidiano, come il computer o il cellulare oramai insostituibili, e ha ricordato che per contrastare tale abitudini è necessario l’impegno di ciascuno di noi a modificare le proprie.

Fabrizio Magazzini ha sottolineato il bisogno crescente di legalità e per convincersene sarebbe sufficiente leggere le notizie dai giornali. Anche lui, ha voluto ripreso l’appello alla responsabilità di ciascuno perché, senza un tale comportamento, non si vince la battaglia contro le dipendenze e per ridurre i rifiuti.

Marco Cortese dell’Arci, nostra partner, ha annunciato la decisione presa ieri dall’Associazione di bandire definitivamente le macchinette per il gioco d’azzardo dai propri circoli. Ha ricordato che a Pistoia vi è un progetto di apertura di una sala per slot machine nella stazione ferroviaria. Contro queste nuove aperture ha voluto invitare gli amministratori a utilizzare tutti gli strumenti di legge per ridurne la diffusione.



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Responsabile Nazionale Progetto Scuola

mercoledì 11 maggio 2011

Giovani Sentinelle al Mandela Forum di Firenze


INCONTRO FIRENZE



Martedì 10 maggio le due scuole fiorentine si sono ritrovate al Mandela Forum, ospiti della Provincia di Firenze. A seguire la presentazione dei progetti, gli assessori provinciale e comunale all’Istruzione, Giovanni Di Fede e Rosa Maria Di Giorgi.

Ad aprire i lavori, le classi del Marco Polo che hanno esordito raccontando della loro sorpresa quando la Fondazione, al primo incontro dello scorso anno, ha parlato di mafia. Sembrava loro un argomento molto distante ma, dopo aver approfondito il tema con gli insegnanti grazie a letture, film e discussioni, hanno compreso quanto fosse vicina la questione e per questo hanno deciso di occuparsi di uso e spaccio di droga, ma anche del degrado della loro scuola.

Con una serie di slide hanno fatto il punto sulle droghe più diffuse e sui pericoli ad esse connesse, mentre con un video ci hanno guidato all’esterno dell’edificio, illustrando ironicamente il degrado della loro scuola: sporcizia, abbandono di alcuni locali, scritte sui muri, mancanza di sorveglianza, furto del carburante degli scooter. Interessante è la parte dedicata a come intervenire. Bello il rendering dopo i lavori nel parco proposto dai ragazzi.

Come già lunedì 9 a Grosseto abbiamo apprezzato la pronta e puntuale risposta delle Istituzioni. In particolare, a Firenze, ad ogni sollecitazione dei ragazzi si è avuta una risposta di un amministratore, e questo dialogo ha arricchito il confronto. L’assessore Di Fede intervenuto subito dopo i ragazzi ha precisato preliminarmente che cos’è la capacità di spesa della Provincia, e ha indicato tutti gli interventi in essere e previsti in materia di edilizia e recupero degli edifici scolastici. Poi, con passione, ha richiamato i giovani alla responsabilità nel prendersi cura e tutelare i beni pubblici.

Si è soffermato poi sulla questione della diffusione della droga. In particolare ha voluto lanciare l’allarme per il largo consumo della cocaina, anche nelle scuole, la cui “distribuzione” è agevolata dallo spaccio affidato a qualche studente. Ha sottolineato quanto sia importante rompere questo clima di complicità che esiste nelle scuole e quanto sia facile scivolare dalla condizione di consumatore a quello di spacciatore.

La Fondazione ha apprezzato l’intervento suo, come gli altri che sono seguiti, perché danno credibilità alle istituzioni e fanno crescere la fiducia in esse dei cittadini. Questo è l’esempio di cosa significa l’esercizio della democrazia e della partecipazione. Partecipazione che richiede ai ragazzi di mettersi in gioco.

Gli studenti del Buontalenti hanno ripreso il progetto dello scorso anno relativo al decoro urbano nel quartiere della loro scuola: raccolta rifiuti nell’edifico che la ospita, con la richiesta a Quadrifoglio di fare la raccolta differenziata, la sistemazione delle rastrelliere; facendo tesoro dell’esperienza dello scorso anno, i giovani hanno voluto approfondire e arricchire il loro protagonismo proponendo quest’anno il tema dell’acqua e della riduzione delle bottiglie di plastica con l’istallazione di una fontanella di acqua pubblica all’interno della scuola e il loro disagio affrontato da punti di vista diversi.

Pilade Cantini della segreteria dell’assessore alla Mobilità, Mattei, ha garantito di farsi portavoce presso Quadrifoglio per le richieste avanzate dai ragazzi in merito alla raccolta differenziata.

Un’altra classe si è occupata del consumo e dell’abuso dell’alcol. Dopo aver approfondito il tema dai punti di vista medico e giuridico, hanno illustrato un sondaggio fra i propri compagni e compagne per conoscere comportamenti e abitudini dei giovani.

Un altro gruppo si è occupato di bullismo e ha realizzato anch’esso un sondaggio per mettere sotto la lente di ingrandimento i comportamenti più a rischio, indagarne le cause, indicare le risposte più efficaci. Non ci sono soluzioni belle e pronte al problema, ma occorre lavorare quotidianamente per rafforzare un senso comune che privilegi rapporti solidali e pacifici. L’inchiesta dei ragazzi è stata davvero accurata.

Il Presidente del quartiere 4, Giuseppe D’Eugenio, si è congratulato con i ragazzi e ha poi affermato, rivolgendosi ai ragazzi del Marco Polo, che le telecamere e le forze di polizia non sono le vere soluzioni per la sicurezza delle scuole, piuttosto è indispensabile l’impegno di tutti ad essere cittadini vigili e attenti. A conforto di questo ha ricordato di essere originario di Gioia Tauro, scappato dalla propria terra dopo aver visto tanti morti per mafia e aver toccato con mano cosa significhi vivere in una città dove è forte la presenza della criminalità organizzata. Ha preso l’impegno di modificare l’ingresso nell’area dell’Istituto.

Anche il Presidente del quartiere 2, Gianluca Paolucci ha espresso apprezzamento per i progetti degli studenti ribadendo che il quartiere è impegnato a dare risposte alle sollecitazioni dei giovani.

Ha preso poi la parola Mario Battistini esponente della Cgil, nostra partner. Ha ricordato come sia importante che la questione della legalità trovi la declinazione quotidiana in tutti gli ambiti e, agganciandosi ad uno dei temi caldi, quello del lavoro nero, sollevato dai ragazzi e che la Fondazione rilancerà a Cecina il prossimo 17 maggio, ha ricordato come il lavoro nero favorisca un abbassamento della sicurezza nei posti di lavoro, proprio per questo motivo si dichiara soddisfatto di questo percorso con la Fondazione.

L’intervento dell’assessore Di Giorgi ha toccato tutti i temi sollevati dando risposte e indicazioni precise relativamente agli impegni del Comune in tema di mobilità, quella sostenibile su due ruote riceverà impulso per quanto riguarda le piste ciclabili e le rastrelliere, anche grazie ai mondiali di ciclismo del 2013; sui rifiuti dove hanno già iniziato con l’interramento di cassonetti; sull’acqua ribadendo l’impegno di Publiacqua di installare un fontanello nelle scuole pilota del progetto e poi via, via nelle altre scuole.

A conclusione, la Fondazione ha ringraziato i docenti per l’ottimo lavoro svolto con i propri ragazzi sottolineando che l’impegno degli insegnanti è essenziale per la crescita culturale e civile dei giovani.



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Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Giovani a Grosseto per il terzo incontro


INCONTRO GROSSETO

Lunedì 9 maggio nell’Aula Magna dell’Istituto Einaudi ragazzi e ragazze di questa scuola pilota hanno ospitato i loro compagni dell’Istituto Rosmini, insieme hanno incontrato l’assessore comunale all’Istruzione, Simone Ferretti. Dispiace l’assenza dell’assessore provinciale all’istruzione, Cinzia Tacconi, per altro sempre presente, negli incontri precedenti, perché questo incontro finale serve a sancire un patto dove gli amministratori sostengono le proposte dei giovani. Senza questo impegno viene meno la credibilità e si corre il rischio molto grave di aggiungere le proposte di quest’anno a quelle dello scorso anno, come una sorte di collezione senza mai giungere ad una soluzione dei problemi. Per contrastare questo rischio e tenere fede al patto, ci auguriamo che tutti gli Amministratori partecipino all’incontro finale e alla conferenza del 3 ottobre a Firenze.

Hanno aperto i lavori i ragazzi del Rosmini che hanno sviluppato il tema dello scorso anno “il gioco come strumento per conoscere e rispettare le regole” occupandosi del gioco come occasione di arricchimento: il gioco d’azzardo. Il lavoro prevede tre livelli: la conoscenza del problema, la prevenzione e l’educazione. Quanto alla conoscenza hanno incontrato il dott. Corrieri e la dott.ssa Cerulli della Asl che hanno spiegato ai giovani che cos’è la dipendenza da gioco in tutti i suoi aspetti e, in particolare, nella sua dimensione di vera e propria patologia. Riguardo la prevenzione hanno preparato un questionario per testare problematiche diverse: fasce di età dei giocatori, tipo di giochi, badget del giocatore, il disagio familiare ecc.

Per l’educazione hanno riproposto l’esperienza degli stage nelle scuole primarie della città e dei comuni vicini, stage che si sono conclusi con la seconda edizione delle Olimpiadi della legalità che si sono svolte presso il centro sportivo Parco di via Giotto, coordinate dal prof. Giannino Sebastiani della UISP alla presenza del vice presidente della Provincia, Marco Sabatini, dell’assessore all’Istruzione comunale, Simone Ferretti e dell’atleta che ha partecipato alla Parigi Dakar, Silvia Giannetti.

La Fondazione prima della presentazione dell’Einaudi ha fatto sua la proposta di gemellaggio fra la scuola di Grosseto e altri Licei pedagogici della Toscana, proposta da avanzare anche nella Conferenza del 3 ottobre in Regione, per estendere questa sperimentazione nelle scuole primarie.

Sono intervenuti poi gli studenti dell’Einaudi, anch’essi hanno ripreso il tema dello scorso anno riguardo l’Immigrazione e l’integrazione. Hanno raccolto alcune testimonianze significative. Una intervista al direttore di Telejato, Pino Maniaci per approfondire la questione di come la mafia sfrutta gli immigrati per commercializzare merci contraffatte; un presidente di un’associazione araba e un musicista senegalese che hanno raccontato la loro esperienza di migranti e il disagio di bambini nati in Italia e figli di migranti ai quali non viene riconosciuta la cittadinanza italiana. In ultimo hanno affrontato il bullismo come espressione di razzismo. Hanno proposto dei percorsi di integrazione che prevedono lo scambio culturale e la promozione di mercatini etnici, attività per le quali è indispensabile il sostegno e l’incentivazione delle amministrazioni pubbliche.

Ha preso la parola, Simone Ferretti che, nonostante il suo mandato scada fra pochi giorni, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a portare avanti queste esperienze con i propri giovani cittadini augurandosi che i futuri amministratori proseguano nell’impegno avviato.

Maurizio Pascucci dell’Arci, nostra partner ha sottolineato l’importanza del contrasto del gioco d’azzardo, a cominciare dalla messa al bando di tutte le macchinette nei circoli dell’Associazione. Questa battaglia è tanto più urgente dinanzi al disagio di tante famiglie in difficoltà per il gioco d’azzardo.

Ha concluso Gianni Bracciali della Cgil che si è reso disponibile a collaborare attivamente con i ragazzi aprendo gli spazi della Camera del lavoro,

Tanta ricchezza di argomenti è frutto del lavoro di questi due anni per il quale dobbiamo ringraziare le insegnanti che hanno seguito i ragazzi e, nel farlo hanno dato concretezza al valore della legalità.



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Responsabile Nazionale Progetto Scuola

venerdì 6 maggio 2011

Incontro conclusivo a Siena


INCONTRO SIENA


Giovedì 5 maggio sono state le due scuole senesi a ritrovarsi con la Fondazione e gli amministratori locali. Nella bella Aula magna del Liceo Piccolomini ci ricevono, oltre agli insegnanti e al Dirigente scolastico, studenti e studentesse delle classi impegnate nel progetto, i rappresentanti di classe dei due Licei e i ragazzi del Collettivo del Liceo Artistico. Con noi anche Luisella Brivio della Cgil, nostra partner, e l'assessore provinciale all'Istruzione, Simonetta Pellegrini, da sempre presente agli appuntamenti del nostro progetto.

Ad aprire i lavori è stato il Dirigente scolastico, prof. Bonavitacola, che ha voluto sottolineare una volta di più il valore della legalità e quanto la sua difesa ed il suo rafforzamento siano dovuti alla partecipazione. Il professor Mirizio, docente del Liceo e guida dei ragazzi in questo loro percorso insieme con la prof.ssa Peccianti, oggi assente ma che ci auguriamo di incontrare presto, ha voluto sottolineare la bella esperienza degli studenti provenienti da indirizzi diversi e che, collaborando nell'elaborare il loro progetto, hanno ben lavorato insieme.

La Fondazione, intervenuta dopo, ha ricordato che, da sempre, ha richiesto alle istituzioni locali l'impegno di essere presenti e attente nel seguire, incoraggiare, dialogare con ragazzi e ragazze, e in questo senso vanno intesi i suoi richiami quando gli amministratori sono assenti, come nel caso dell'incontro di Livorno. Da chi governa la cosa pubblica si esige un comportamento responsabile, che sia da esempio per i giovani e per tutti i cittadini; chi amministra ha ricevuto un mandato e tale mandato si alimenta con lo scambio continuo con i cittadini, vero sale della democrazia.

Anche quest'anno, dai primi incontri, abbiamo testimonianza di buoni lavori da parte degli studenti che, sempre di più, sono attenti alle problematiche del territorio in cui vivono: chiedono spazi, una riqualificazione contro il degrado, attenzione ai rifiuti, una scuola degna di questo nome, acqua pubblica, il contrasto deciso e netto al lavoro nero. E lo sforzo che vuol compiere la Fondazione è quello di metterli in collegamento fra di loro, di farli lavorare insieme, affinché le richieste agli amministratori siano forti e chiare. Per questo abbiamo ripetuto quanto sia importante utilizzare il sito: www.giovanisentinelledellalegalita.org informare e informarsi, collaborare gli uni con altri, elaborare progetti comuni.

Ha preso la parola uno studente del Liceo classico per illustrare il progetto che ha per tema uno spazio per i giovani di Siena. Ha ricordato che insieme con i suoi compagni hanno individuato una serie di spazi dove poter svolgere: cineforum, musica, incontri, spazio bar, teatro, danza, attività che non si possono svolgere a scuola. Hanno avuto un incontro con l’Assessore al Patrimonio, Massimo Bianchi, che, relativamente ai locali individuati dai ragazzi, ha dichiarato che ciascuno presentava delle controindicazioni per poter ospitare il centro per i giovani. Hanno poi ricevuto un’offerta dall’Arci di spazi, alcuni dei quali da condividere perché non sempre disponibili.

Se la proposta è interessante, anche perché consente ai ragazzi di confrontarsi con gli altri e di stabilire regole comuni, dobbiamo essere grati all’Arci, nostra partner, per l’attenzione dimostrata nei confronti dei giovani. Siamo perplessi che non sia stato individuato uno spazio nel patrimonio comunale adeguato alle esigenze dei ragazzi, perché questo è uno dei compiti di una Amministrazione. Ma abbiamo voluto anche richiamare l’attenzione dei ragazzi ad essere più chiari e definiti nelle loro proposte, mancando alcun dato o documento, e li abbiamo sollecitati ad arricchire la loro proposta rimasta a livello verbale e a dargli una forma di relazione o di prodotto audiovisivo, prevista dal progetto, come fanno gli altri studenti delle scuole pilota entro la fine di maggio.

Ha preso la parola Simonetta Pellegrini, complimentandosi con i ragazzi per il lavoro svolto e anche Lei li ha invitati a produrre un report del lavoro svolto e a indicare le varie possibilità di realizzazione. Ha ricordato che lo spazio “Metro Cubo”, dove sarebbero ospitati anche i ragazzi è, in effetti, uno spazio pubblico concesso all’Arci, fa parte di un progetto della Regione Toscana cui ha contribuito la Provincia di Siena. In città vi sono altri spazi, dove si svolgono attività molto diverse: solidarietà, accoglienza e ritrovi il cui numero è in crescita e che soddisfano esigenze e costituiscono luoghi di aggregazione differenti da quelli tradizionali che si trovano in ciascuna contrada. Ha concluso ribadendo l’impegno della Provincia anche per il futuro.

Luisella Brivio della Cgil ha preso l’impegno di introdurre il tema degli spazi per i giovani nella piattaforma che il sindacato elaborerà in vista del confronto con la nuova amministrazione. Abbiano chiuso dandoci appuntamento alla conferenza regionale del prossimo ottobre, invitando scuola e amministratori a non mancare all’appuntamento.



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giovedì 5 maggio 2011

Nuovo incontro a Livorno


INCONTRO CON IL BUONTALENTI DI LIVORNO



Martedì 3 maggio, terzo incontro con gli studenti dell'ITG Buontalenti di Livorno. Appuntamento all'Auditorium del Museo del Mediterraneo, come ci era stato confermato dalla segreteria del vicepresidente della Provincia, Fausto Bonsignori, che ha pure la delega all'Istruzione.

Sorpresa!

Ragazzi e ragazze insieme alla loro insegnante, giunti puntualmente al Museo del Mediterraneo, trovano la sala occupata e nessuno rappresentante della Provincia a riceverli. Ci viene comunicato che la sala non era stata prenotata. Solo grazie all'intervento caritatevole della Direttrice ci è stato accordato di tenere l'incontro in una saletta, dove le sedie non erano neppure sufficienti. Ad onor del vero, l’incontro lo avremmo fatto anche in giardino, ma avremmo fatto un torto ai filosofi greci: l’insegnamento, il dialogo, l'etica e la condotta sono cose sacre anche per noi!

Ci è stato riferito che era convocato il Consiglio provinciale! Ma il sito della Provincia, evidentemente non aggiornato, è fermo al Consiglio del 28 aprile!!!.

È pure evidente che le nostre email cadono nel vuoto, nello SPAM!!!

Per il nostro ruolo di tutor, dinanzi a situazioni come questa, proviamo sincero imbarazzo, perché è davvero difficile ricostruire la fiducia nelle Istituzioni, se in questi due anni del progetto, a Livorno, siamo riusciti ad incontrare lo scorso anno solo un funzionario della Provincia!!!

Ci auguriamo che Presidente e Giunta vogliano dare un segnale ai propri ragazzi con l’essere presenti alla conferenza finale di Ottobre presso la Regione Toscana. Fin d'ora proponiamo la data del 3 ottobre, chiedendo ad Istituzioni e scuole di confermarci la disponibilità.

La Fondazione ha introdotto i lavori sottolineando il valore della partecipazione e del protagonismo, ha incoraggiato gli studenti citando Antonino Caponnetto: “una lunga strada ci attende, bisogna percorrerla tutti insieme mano nella mano” …e aggiungo: “e con coraggio”.

Hanno poi preso la parola i ragazzi che hanno illustrato il progetto che ha come tema il degrado urbano. Con l'aiuto di immagini hanno descritto i luoghi dei diversi quartieri che, divisi in gruppi, hanno visitato. Ci sono strade in pessime condizioni. In alcuni quartieri vi è carenza di pulizia, scooter abbandonati, cavi elettrici scoperti che costituiscono un pericolo per i passanti e impalcature dall'aspetto pericoloso. Nel quartiere Coteto, una strada asfaltata, con segnaletica, mai inaugurata è chiusa da una rete. Marciapiede, parco e panchine in cattivo stato. Vi sono scritte ovunque e molte buche, che rendono rischioso il passaggio dei mezzi a due ruote. Il Coteto ha zone in ottime condizioni e quelle critiche sono una parte piccola, ma in condizioni davvero pessime. Nel quartiere Sorgenti, la situazione di degrado è pesante: panchine distrutte, scritte sui muri, cassonetti mal gestiti, segnaletica danneggiata e illeggibile. Si notano anche le auto che occupano abusivamente gli spazi riservati ai mezzi per disabili.

È intervenuta Carla Roncaglia, assessore comunale all’Istruzione, che ringraziamo per la bella lezione di educazione civica ma anche di impegno. Si è complimentata per il lavoro dei ragazzi e ha commentato: «avete notato giustamente che gran parte dei problemi descritti dipendono da comportamenti degli abitanti […] Ho visto la stessa persona gettare rifiuti accanto al cassonetto e poi lamentarsi, al mattino, di chi lascia le cose ingombranti per strada!».

Non ha nascosto i problemi che richiedono l'intervento diretto degli amministratori. Per la manutenzione delle strade, dice l'assessore, si procede per gradi, vista la scarsità di bilancio, intervenendo prima su quelle, in peggior stato, segnalate dalle circoscrizioni. Ma spesso vi sono anche cantieri appena conclusi che vengono riaperti per altri tipi di lavori da altri operatori. In questi casi difficilmente si arriva al ripristino a regola d'arte, piuttosto si ricoprono in modo sommario le buche, causando a breve nuovi dissesti.

Riguardo alle Terme del Corallo, tema sollevato, lo scorso anno, dagli studenti, che avevano elaborato una proposta di recupero, l'assessore ha prospettato la disponibilità di fondi regionali, e l'amministrazione di Livorno ha chiesto di potervi accedere, potendo garantire una parte di costi per il restauro della struttura. Per il parco, invece, sono stati già avviati i lavori di recupero.

Purtroppo non ha avuto seguito la promessa, fatta in occasione dell'incontro del 1° febbraio scorso, di invitare gli studenti della classe quinta all’Incontro Nazionale sull’urbanistica; né ha avuto seguito l'impegno di avere a questo incontro di maggio l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Livorno o i funzionari dell’Ufficio tecnico, che avrebbero opportunamente dialogato con i ragazzi, offrendo loro un ulteriore segno dell'attenzione degli amministratori della città.

Tuttavia, siamo contenti che un primo passo sia stato compiuto, ed è questo l’obiettivo del progetto: riunire insieme giovani e Istituzioni, per dialogare, per confrontarsi ed avere a cuore e difendere il proprio territorio. È un compito difficile, perché gli adulti hanno dimenticato quanto sia vitale per la democrazia dare i buoni esempi.

Ma anche i giovani, e in questo caso quelli del Buontalenti, non devono imboccare scorciatoie, come limitarsi a raccogliere una sia pure abbondante documentazione, senza però ricercare e proporre delle soluzioni praticabili, (documentazione e soluzioni – abbiamo ricordato ai ragazzi - devono essere formulate in modo compiuto entro la fine di maggio), perché così verrebbero meno al loro compito di cittadini e agli obiettivi del progetto.

Richiamare l’attenzione di tutti gli attori è il ruolo della Fondazione, tutor del progetto.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Incontro finale a Lucca


Lucca, 2 Maggio 2011

Sala Ademollo - Palazzo Ducale, Piazza Napoleone - Lucca

Incontro con il Liceo Scientifico Tecnologico Galileo Galilei di Viareggio e l’Istituto di Istruzione Superiore di Barga



Oggi 2 maggio, nel Palazzo Ducale di Lucca, l'amministrazione provinciale ha voluto ospitare i giovani delle due scuole della provincia che partecipano al progetto nella sala Ademollo, la più bella del palazzo, a significare l'importanza riconosciuta al lavoro di questi giovani, come ha poi dichiarato l'assessore all'Istruzione, Silvano Simonetti, sempre attento e presente in questi due anni di lavoro con le scuole lucchesi.

Con lui era presente il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, che è intervenuto brevemente a salutare ragazzi e insegnanti.

Per primi, hanno preso la parola i ragazzi del Liceo Scientifico e tecnologico Galilei di Viareggio che, con l'ausilio di slide hanno illustrato il loro lavoro sul degrado urbano. Dopo aver individuato tre zone del territorio viareggino, hanno focalizzato l'interesse sulla vecchia stazione di Viareggio Scalo, oggi completamente abbandonata al degrado: vetri rotti, macerie, cumuli di rifiuti è divenuta luogo di rifugio per chi non ha da dormire. Il luogo è visibile da chiunque giunga in treno a Viareggio. Gli edifici in questione distano non più di trecento metri dal luogo del disastro ferroviario del 29 giugno 2009.

I ragazzi hanno proposto di far diventare la stazione in disuso un luogo della memoria, ma anche uno spazio vivo. Infatti hanno intitolato il progetto Train de vie, proprio a voler sottolineare che non bisogna perdere la memoria, ma, al tempo stesso, da questa tragedia cogliere l'opportunità di migliorare le condizioni per evitare che possano accadere nuovi incidenti come quello di due anni fa. Il progetto prevede di coinvolgere una pluralità di soggetti: la nostra fondazione, il Comune, la Provincia di Lucca, la Regione Toscana, le associazioni e, in particolare, quella che riunisce i familiari delle vittime, Il Mondo che vorrei, fondazioni bancarie, per lanciare un bando fra gli studenti di Viareggio per la realizzazione di un murales che testimoni il ricordo. Inoltre, occorre recuperare gli edifici e creare degli spazi da destinare a luogo di ricerca sulla prevenzione degli incidenti.

È stata la volta delle ragazze e dei ragazzi di Barga. Anche loro hanno posto al centro della loro attenzione il degrado urbano e ambientale, sia pure da un'ottica differente. Gli studenti dell'Istituto provengono da vari comuni della valle del Serchio e, divisi in gruppi, si sono occupati ciascuno della propria località. Ghivizzano, Coreglia Antelminelli, Bagni di Lucca. Villa Gherardi a Barga e l'inquinamento del fiume Serchio, lungo il corso del quale hanno fatto dei prelievi che sono stati analizzati con la collaborazione di altri studenti dell'Istituto tecnico di Borgo a Mozzano: sono le diverse prospettive da cui hanno guardato al territorio. Con immagini e interviste hanno documentato il lento abbandono dei luoghi, l'isolamento in cui vivono per la mancanza di spazi per loro giovani, ma anche per gli anziani e per tutti i cittadini, le condizioni disastrose di palazzi storici e delle strade di comunicazione, le difficoltà di muoversi per l'insufficienza dei mezzi pubblici.

Ancora una volta siamo rimasti particolarmente colpiti ad ascoltare l'esposizione di questi ragazzi che con grande dignità rivendicano l'esigenza di spazi per loro e di città a misura d'uomo, mentre le scelte operate in questi anni, come emerge dalle loro riflessioni, hanno favorito solo grandi centri commerciali che hanno distrutto quella rete di piccoli esercizi che, in questi comuni, costituivano la trama economica e sociale dei borghi.

Ha preso la parola Silvano Simonetti che si è complimentato con i ragazzi, le insegnanti e la scuola per questa bella esperienza, così importante nella crescita culturale e civile dei giovani. Ha riconosciuto il valore del confronto fra cittadini e amministratori, vitale per la democrazia, per arricchire la quale sono necessari l'impegno e la fatica quotidiana che hanno profuso questi giovani.

Ha ripreso la proposta dei ragazzi di Viareggio per salvaguardare la memoria e la creazione di un centro studi, iniziativa che può convivere con la necessità che la stazione vecchia torni ad essere scalo merci, all'interno di un progetto ambizioso di mobilità delle merci su ferro e non su gomma, indicazione che ci sembra del tutto condivisibile.

Analogamente, ha incitato nel loro impegno i giovani della valle del Serchio a difendere il fiume dall'inquinamento, rivolgendosi anche all'Arpat per le analisi delle acque, ad essere maggiormente attenti e puntuali nel richiedere ai propri amministratori spazi per loro, ma anche il recupero di edifici invece di sempre nuove costruzioni che saturano l'ambiente cementificandolo.

Il dibattito di grande valore, pieno di entusiasmo ha mostrato la maturità dei ragazzi. Peccato che mancassero gli amministratori locali di Barga e di Viareggio! La fondazione, tutore di questo progetto, si rammarica di queste assenze nei momenti decisivi, perché, come avevamo anticipato in marzo, nel corso degli incontri di maggio le amministrazioni comunali e provinciali avrebbero dovuto prendere l'impegno con i propri giovani cittadini, a ricercare soluzioni condivise alle richieste sollevate dagli studenti e farsene carico e sostenerle anche nella Conferenza di ottobre con le istituzioni regionali e nazionali.

In alcuni casi, i temi dello scorso anno sono stati ripresi dagli studenti perché sono mancate le risposte per l'assenza degli amministratori. Tutto ciò alimenta la delusione fra i giovani e, per questo, torniamo a sottolineare quanto sia controproducente venire meno alle aspettative dei giovani, perché si favorisce l'indebolimento della e il distacco dalla democrazia, mentre tutto il nostro impegno è rivolto nel rafforzare il protagonismo e la partecipazione, veri pilastri della convivenza civile. Non vorremmo che i temi sollevati quest'anno si aggiungano a quelli dello scorso anno come in una raccolta di figurine dell'album dei ricordi!

L'entusiasmo che i giovani di questo progetto ci hanno donato ci rafforza nella convinzione di essere intransigenti nel ricostruire la fiducia nelle istituzioni e, per questo, chiediamo, nei prossimi incontri, una presenza puntuale e attenta da parte degli amministratori, quale esempio di un costume nuovo in politica nella nostra regione.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola